Persa una partita che il Napoli meritava almeno di pareggiare. Non è la prima volta.
Il Napoli ha perso allo Juventus Stadium per la sesta volta consecutiva su sei partite giocate in quello che può definirsi uno stadio tabù.
Ma la cosa che fa male è come sono state regalate le ultime due vittorie ai bianconeri.
Come la scorsa stagione anche questa volta il gioco del Napoli è stato superiore per qualità e palleggio, costringendo una Juventus impaurita a fare di Buffon il calciatore che ha toccato il maggior numero di palloni. Centrocampo avversario annientato e la coppia Higuain-Mandzukic che ha toccato un pallone, purtroppo quello decisivo ai fini del risultato.
Ecco, è proprio dove nasce la forza degli avversari che emergono alcuni limiti mentali di questa squadra.
Come già successo con la Roma, con la Juventus la reattività degli avversari su una palla vagante è stata più “cattiva” e determinata di quella dei calciatori del Napoli.
Con la Roma Hysaj e Jorginho hanno fatto da spettatori alla cattiveria agonistica di Nainggolan e Dzeko. Contro la Juventus è toccato a Hysaj (ancora) e Allan guardare il determinato Higuain tirare indisturbato sulla respinta della difesa.
A questo aggiungiamo gli errori in fotocopia dei passaggi arretrati in disimpegno che hanno lanciato a rete gli avversari, l’incapacità di gestire un pareggio come successo in Juventus-Napoli e Roma-Napoli della scorsa stagione e in Napoli-Besiktas in Champions e il dato è tratto.
Non può essere solo una questione di fortuna, di episodi, di esperienza o semplici peccati di gioventù.
Mister Sarri si faccia una domanda e si dia una risposta: possibile che dai propri errori i calciatori del Napoli non riescono a imparare proprio nulla?
Se non si cresce anche sotto questo punto di vista, giocare il miglior calcio d’Europa non basta.