A Radio Marte, nel corso della trasmissione “Si gonfia la rete”, è intervenuto il cantante Nino D’Angelo.
“Sono un grande fan di Koulibaly, non da oggi, ma dal primo giorno. Oggi è diventato il piatto forte del Napoli, il difensore più forte in Italia e uno dei più forti a livello mondiale e ho fatto quella piccola canzone per Kalidou perché non merita tutto quello che sta vivendo. Quell’applauso all’arbitro è stato liberatorio e probabilmente tutti noi lo avremmo fatto.
Scrissi un pezzo anche dopo la morte di Ciro Esposito perché la più bella partita non può valere la vita umana. Nell’agguato di Milano è morta una persona e il gioco del calcio sta perdendo tutta la bellezza di una volta. Siamo dispiaciuti per la morte del ragazzo, ma il tifo che piace a noi non è questo, è tutt’altro. La vita è la più grande ricchezza e lo sport dovrebbe esaltare la vita, ma questo non accade più. La morte di Ciro Esposito non ha insegnato nulla e allora bisogna essere più duri.
Non esiste cosa più brutta del razzismo e lo dico perché l’ho vissuta in prima persona solo perché napoletano. Anche musicalmente e non voglio fare la vittima, ma nei confronti dei napoletani c’è sempre stata”.