Napoli: ripartire dall’atto di umiltà di Lorenzo Insigne. Lui, il capitano si prende la responsabilità, ci mette la faccia e chiede scusa ma non solo.
Ammette di non sapere il perché della prova scialba offerta contro la Roma. Non cerca giustificazioni ma dice che i fatti di mercoledì potrebbero aver lasciato il segno.
Di fatto il Napoli non va. Discontinuità di prestazioni, errori difensivi, rendimento basso dei migliori, qualche mal di pancia, sfortuna a palate, errori clamorosi degli arbitri, scelte tecniche, a volte sbagliate, poca cattiveria agonistica.
I motivi sono tanti e magari anche di più di quelli che si possano immaginare ma ora è il momento di trovare le soluzioni. Soluzioni che posso avere solo i protagonisti: calciatori e staff tecnico, non certo il resto dell’ambiente.
I tifosi e la società sono le vittime di questa brutta situazione e il rispetto nei loro confronti è, oggi, la priorità.
Spesso nel calcio accade che di fronte ad una serie di congiunture negative che segnano da subito una stagione si corra il rischio, inconsciamente, di mollare.
Si fa presto ad archiviare una stagione e magari sentirsi già proiettati al futuro. Questo non deve accadere per rispetto nei confronti di se stessi, dei tifosi e della società. Sono ancora tanti gli obiettivi da raggiungere e una Champions non solo da giocare ma da conquistare. Il tempo delle parole è finito ora si passa ai fatti.