Napoli – Cagliari, penultima partita di campionato. Si prospettava una serata da “quasi” festa ma i circa 50.000 tifosi presenti non hanno assistito nemmeno a quel “quasi”. Il clima sia fuori che dentro al San Paolo è davvero surreale. La squadra entra per far ammirare la Coppa Italia, giro di campo ma l’entusiasmo è spento. Nessun coro, solo applausi.
L’attesa per l’inizio della partita è ancora più estenuante: non c’è musica, non c’è coro, non c’è tifo. Il momento della lettura delle formazioni sembra essere la lettura di un codice fiscale. Durante la partita sembra di assistere ad una partita di tennis. Applausi solo nelle azioni salienti.
I GOL. Calcio di rigore, Mertens sul dischetto. Ed è gol. Nulla più, anche lo speaker “urla” il suo nome una sola volta. Di riflesso anche l’esultanza degli azzurri sembra senza gioia. Al gol di Pandev la storia si ripete. Anche per il terzo gol si assiste alla stessa scena.
TRIPLO FISCHIO FINALE. Partita finita. Il Napoli vince e torna negli spogliatoi in silenzio, tra gli applausi. Il dodicesimo uomo in campo sembra essere sparito nel nulla. Il fantasma del Louvre avrebbe fatto più rumore. Il tifo del Napoli si è spento, almeno per una sera.
IL MOTIVO. Quest’atmosfera surreale però ha un suo perché: tutto ciò è stato fatto perché il tifo si è stretto intorno a Ciro, il tifoso ferito sabato che desta in gravi condizioni. Il dolore per le condizioni del ragazzo è sentito da parte di tutti, e non si poteva auspicare qualcosa di diverso.