Il Napoli sta attraversando un periodo complesso ma che la vede ancora in corsa per tutti gli obbiettivi. Lo scrive La Gazzetta dello Sport.
“La difesa a tre proposta in Coppa Italia non ha convinto perché poi la squadra non è quasi mai riuscita a costruire gioco e a proporsi. Certo prima si è criticato Gattuso perché ritenuto testardo a non volersi spostare dal 4-2-3-1. Ma poi il tecnico ha rispolverato il 4-3-3 e appunto mostrato il 3-4-3. Ora il problema è ritrovare la brillantezza e l’animo del gioco, quello che si era visto nella prima parte della stagione, quando il Napoli ha battuto a suon di quaterne squadre di qualità come l’Atalanta e la Roma.
Nell’ultimo mese ne sono successe di tutti i colori in casa Napoli. Dai silenzi ufficiali, “urlati” in privato dal presidente De Laurentiis, all’incomunicabilità con Gattuso, che ha scelto invece la strada delle esternazioni per mostrare tutta la delusione. Una situazione che ha finito per dividere la tifoseria fra pro e contro la società e l’allenatore. Occorre che i due riprendano a parlarsi. Non più per discutere di contratto futuro – che quel discorso ormai è chiuso per volontà di entrambi – , ma per chiarire almeno qualche incomprensione e condividere un cammino comune sino a maggio. Poi ognuno prenderà la sua strada. Ma questa squadra può ancora centrare tutti gli obiettivi prefissati.
Aggrappati a Osimhen. Il rientro di Victor è fondamentale perché il Napoli riprenda il filo del suo gioco, col terminale naturale. Perché fino a ottobre, quando il nigeriano e anche Mertens erano disponibili, la squadra era nelle primissime posizioni di classifica. Osimhen ha bisogno di ritrovare condizione e “gamba”. Servirà averlo recuperato per la sfida di mercoledì a Bergamo, contro l’Atalanta, che vale la finale. Anche perché poi ci saranno da affrontare la Juve e il Granada in Europa League. E questo Napoli, che ha già giocato 10 partite in 31 giorni, non può fermarsi e ha alcuni attaccanti “spremuti” come Lozano e Insigne. Oltre a Petagna che deve convivere con un problema muscolare.
Forse è la cosa che preoccupa maggiormente lo staff tecnico, perché è evidente che alcuni giocatori stanno soffrendo. Prendete per esempio Tiemoue Bakayoko: in questa stagione ha già giocato 25 partite (contro le 23 in Francia di tutta l’annata passata) restando in campo 1665 minuti. Avrebbe bisogno di rifiatare, ma in questo momento si fatica a impostare le rotazioni. Ritrovare la condizione fisica e un po’ di brillantezza è fondamentale, anche se estremamente complicato visto gli allenamenti ridotti al minimo, fra recuperi post partita e trasferte. Bisogna comunque trovare un punto di equilibrio fra condizione e gioco, inteso anche come capacità di gestione della partita . E qui subentrano problemi di tenuta mentale, tallone d’Achille di questo gruppo”.