Domani alle ore 15 si gioca Napoli-Torino, gara valida per l’ottava giornata del campionato di Serie A.
Torino – La squadra che scenderà in campo domani al Maradona sarà piuttosto diversa sia per i diversi cambi fatti nella rosa che per qualche aggiustamento dal punto di vista tattico. Prima dei vedere più da vicino le novità tattiche utilizzate da Juric, partiamo dalle due costanti del Torino: la difesa alta e la marcatura uomo contro uomo a tutto campo. Rispetto allo scorso anno Juric ha portato una modifica alla sua filosofia di gioco rinunciando ai 5 in linea a centrocampo per portare due trequartisti alle spalle della prima punta. Proprio i trequartisti e la punta nelle ripartenze sono i destinatari del pallone recuperato con il pressing alto a tutto campo. In fase di non possesso i due trequartisti e la punta provano a schermare il regista avversario e chiudere le linee di passaggio ai difensori avversari che impostano la manovra dal basso. Per spezzare il ritmo della manovra avversaria è frequente il ricorso al fallo ‘ostruzionistico’. Squadra lenta a carburare, non a caso non ha mai segnato nei primi 15 minuti di una gara, il Torino ha un vero e proprio crollo di tenuta negli ultimi 15 minuti di gara come testimoniano il 72% dei gol subìti tra il 75′ e il 90′.
Napoli – Per quanto riguarda gli azzurri gli occhi sono tutti puntati sulle scelte iniziali di Spalletti. Nel 4-3-3 che all’occorrenza può trasformarsi anche in 4-2-3-1 dovrebbero esserci gli uomini che fino ad ora hanno giocato di più, stando alle dichiarazioni del tecnico, ma potrebbe esserci qualche sorpresa come l’impiego Ndombele e dell’esterno destro d’attacco che partirà titolare. Per il Napoli, come dichiarato dallo stesso Spalletti, sarà fondamentale far girare la palla per recuperare lo spazio necessario per mettere in crisi il pressing alto uomo contro uomo del Torino. In tal senso il lavoro che fa solitamente Lobotka potrebbe essere la vera svolta tattica della gara.