Andrà come meglio non si poteva: Napoli ed Insigne cammineranno ancora insieme, mano nella mano, verso vette sempre più alte, mossi dalla stessa passione, spinti verso un solo obiettivo.
Scongiurate le ipotesi di addio, superate le frizioni e qualche malinteso, il segnale determinante luccica nella notte di Madrid: col Real arriva una sconfitta che delude oltremodo le (eccessive?) aspettative della società e fa esplodere De Laurentiis come una bomba ad orologeria. Quella sera il Presidente ne aveva un pò per tutti, prese a frecciate chiunque… tranne uno. Colui che con quel pizzico di follia e di sfrontatezza aveva fatto tremare i Campioni d’Europa in carica: già… Insigne, l’unico “risparmiato”, anzi esaltato dal patron; l’unico che a suo modo di vedere le cose aveva mostrato personalità, cazzimma nel reggere il prestigioso palcoscenico del “Bernabeu”.
Non solo doti tecniche, dunque. Quest’anno Lorenzo Insigne è diventato grande, per aver compiuto l’ultimo salto di qualità, che in fondo è sempre lo step più difficile da raggiungere. Tirando fuori, cioè, quel qualcosa che va al di là della giocata sul campo, ecco che Insigne non è solo quello del “tiro a giro”, così ripetitivo e spesso contestato dal San Paolo; oggi lo si ricorda soprattutto per i gol ‘facili’, ma non banali, come gli 1-0 ‘sblocca-risultato’, ad esempio, o quei tocchi sotto misura tipici da rapace d’area di rigore. Dettagli di cui si intendono i centravanti navigati e non scontati per uno che in teoria staziona sulla linea laterale del campo e non proprio nelle sue zone nevralgiche: questione di prospettiva, corretta e poi alterata dal Magnifico; con un doppio punto di fuga: un occhio rifinisce – 10 assist -, l’altro segna – record di reti, 16 stagionali -.
E domani via al Lorenzo day: attraverso una conferenza stampa congiunta col Presidente De Laurentiis, Insigne giurerà il proprio amore – magari eterno, chissà – al Napoli, alla napoletanità. L’accordo tra le parti c’era da una settimana; mancava solo l’ufficialità, il suggello definitivo che sancirà il nuovo matrimonio.
Perchè Napoli è l’ideale per Insigne, Insigne è l’ideale per il Napoli: il compromesso che fa bene ad entrambi.