Consueto appuntamento con il lunedì dei salotti pallonari.
Si parte da Tv Luna, dalla trasmissione “Alvino dalla luna”:
Massimiliano Gallo: “Sicuramente il Napoli gioca bene, anche se non è fondamentale per vincere. Sono interessanti le dichiarazioni di Sarri nel post gara contro la Lazio, quando ha difeso ed esaltato il valore dei suoi giocatori, cosa non accaduta in passato. Secondo me sminuire i calciatori è stato un suo errore. De Laurentiis ha sbagliato con le dichiarazioni, ma anche Sarri è stato particolare. Sarri è riuscito a creare dopo Genova un caso mediatico unico: da un rigore negato a un attacco alla società”.
Gianluca Monti: “Secondo me tra Sarri e De Laurentiiis il gelo è calato nello scorso gennaio. Su nove degli ultimi acquisti Sarri ne utilizza solo tre. Ci sono ingerenze al di là del mercato, anche all’interno dello spogliatoio di Torino dopo la partita con la Juve. C’è un rapporto mai lieto dal punto di vista comunicativo, di qualche multa o squalifica. Quest’anno la rottura sembrava imminente, poi Sarri il giorno dopo ha firmato il rinnovo annunciato come uno di famiglia. Ora non mi sembra tale. È proprio lì che si staglia il limite grosso di Sarri che è stato quello di accettare una situazione che a lui non andava bene perché semplicemente c’era la Champions e dei soldi importanti in ballo. Sarri sapeva che Higuaín sarebbe andato via perché lo sapeva anche De Laurentiis, come dichiarato. Sarri ha detto che non si appella alla cessione di Higuaín e all’infortunio di Milik, i motivi sono i due elencati prima.”
Gianluca Gifuni: “De Laurentiis ha suggerito tre volte un cambio di modulo a Sarri. Questo rapporto, mai decollato, si è consumato per me in questi ripetuti suggerimenti. Marino ha detto che in cinque anni con Reja ogni lunedì era guerra perché De Laurentiis voleva cacciarlo. Con Mazzarri l’intermediario è stato Bigon che anche con Benitez ha avuto un ruolo importante. Decide De Laurentiis ma dall’altra parte c’è un allenatore che se non c’è qualcuno che lo fa ragionare può anche andar via il giorno dopo, c’è qualcuno che fa da intermediario”.
Francesco Modugno: “Sarri è rimasto a Napoli come un marito e una moglie che stanno insieme solo per i figli. C’era la Champions, dei soldi che non ha mai visto da allenatore. Secondo me non c’è tanto da sorprendersi di questa mancanza di sintonia. Sono due personaggi all’opposto per cultura, formazione ed espressione. Manifestazione di due mondi differenti. Uno è un uomo di campo che ha difetti solo nella comunicazione ma non in quel rettangolo. De Laurentiis è nuovo in questo mondo e pensa legittimamente di capire tutto e poter dire tutto mettendoci i soldi. Ma lo fa con un distacco e una leggerezza diversa. Due persone come loro è normale che abbiano contrasti. Questo matrimonio può durare un giorno così come dieci anni. De Laurentiis attacca e il giorno dopo accarezza. Sarri, a differenza dei suoi predecessori, ha un limite nella comunicazione che non gli permette di passare sopra alle uscite di De Laurentiis”.
Antonio Giordano: “Conosciamo De Laurentiis, conserviamo nella memoria certi ricordi. Oggi non si prendono Sarri e De Laurentiis. Uno ha un approccio da manager e vorrebbe vincere anche giocando male. Sarri ha un suo codice di appartenenza culturale al gioco. De Laurentiis è uno che ha tenuto Reja per un anno dopo la lite furiosa nello spogliatoio dopo Napoli-Lazio 2-2. È una lite anche strategica, ha pensato di difendere Gabbiadini vedendo anche gli effetti che poteva avere”.
Monica Scozzafava: “Pepe Reina è molto intelligente, avrà capito che in questa città si sale sulla giostra degli umori, si sale e si scende. Lui ha anche riconosciuto il proprio errore, si è visto già in campo. Noi siamo con Pepe. In questa città è così, o si idolatra o si butta giù”.
Si passa a Canale 8, alla trasmissione “Ne parliamo il lunedì”.
Antonio Corbo: “Il Napoli non è più lo stesso a partire dal presidente, passando per allenatore e staff. Quest’anno molti infortuni muscolari. Cos’è cambiato? Perché tanti infortuni muscolari, rispetto all’anno scorso. Vedere Hamsik costretto ad uscire dal campo mi ha infastidito. La Juve ha un brutto gioco ma ha nove punti in più. Il Napoli ha un bellissimo gioco, ma se non si vince, se non si segna tanto e si prendono invece tanti gol è segno di uno squilibrio. Gabbiadini ha un piede sinistro micidiale, ma ha bisogno di spazi avanti e di palla lunga da seguire così si creano dei corridoi che lui può sfruttare. Se si gioca nella squadra di Sarri, a zig zag, lui non va bene, quindi andava venduto e non c’era bisogno dell’allenatore per dirlo. Gabbiadini non doveva proprio arrivare a Napoli. Diawara messo in campo da Sarri solo perché pressato da tifosi e giornali? Sarri doveva chiedere insieme al suo contratto anche una squadra competitiva Se fossi Sarri chiederei a Reina, occhi negli occhi, cosa gli succede”.
Paolo Paoletti: “È cambiato tutto nel Napoli, ma soprattutto una cosa, la condizione mentale. Il Napoli quando è stato costretto a correre in due competizioni importanti ha sofferto sempre. Anche la condizione fisica. Subisce lo stress di tutti questi impegni così ravvicinati. La crisi del Napoli è una crisi di gioco. Non lasciamoci ingannare dai numeri di Sarri a fine gara. Il napoli segna poco, e questo incide anche il grande sul dispendio di energie fisiche. C’è troppa distanza tra i reparti. Gli uomini sono diversi, pur essendo per la maggior parte gli stessi dell’anno scorso. La gestione Gabbiadini avrebbe atterrato anche un elefante. È meglio che vada. Sarri non ha un supporto tecnico. Né dal Presidente , né dal Direttore Sportivo. Giuntoli non è d’aiuto a Sarri. La richiesta di Hamsik di giocare mezzala sinistra è stata decisiva per la scelta di affiancargli Diawara. Momento cruciale del Napoli non si può rischiare il cambio Reina/Sepe. Reina va confermato”.
Alfredo Pedulla: “Il gioco non può essere quello dell’anno scorso. Non credo sia in crisi di gioco. L’ambiente deve crescere, anche quello vicino al presidente che non deve regredire invece di crescere. Credo che questa possa essere l’ultima stagione di Sarri a Napoli. Se sbagliano i singoli, in modo clamoroso non è colpa dell’allenatore. Se il presidente arriva con delle ingerenze e parlando di moduli 4-3-2-1 improponibili, e tu devi fare il tuo lavoro in campo, credo che il matrimonio possa finire anche a primavera inoltrata Dal mio punto di vista il Napoli sta esprimendo un gioco superiore rispetto all’anno scorso, solo che non hai quello che ti tirava fuori dalle castagne – Higuain -quello che lo doveva sostituire – Milik – ed hai quello che avevi venduto a fine estate – Gabbiadini – e che hai dovuto recuperare per sostituire Milik. Non vedo margini per un patto tra Sarri e de Laurentis. Perché il Presidente ha messo una clausola su un giocatore fondamentale, e mette pubblicamente in discussione il lavoro dell’allenatore. Già è tanto se arrivano agli auguri di Natale. Non è possibile trattare con De Laurentiis. Sarri ha dovuto forse accettare un contratto a scatola chiusa. Non difendo Sarri, ma non gli do dell’antiprofessionista né dell’allenatore di serie D, come detto da Corbo qualche settimana fa. Defrel : dipende dal loro futuro in Europa League. Pavoletti: Prezioso aveva accettato ma il giocatore aveva tentennato alla fine. Zaza: dipende dai rapporti tra Juve e Napoli, ma soprattutto tra Juve e West Ham. Se va via Gabbiadini devi prendere due attaccanti, soprattutto se Milik come ha dichiarato oggi, torna in primavera. Ad oggi altri nomi sono improponibili. Il nome giusto è quello di Pavoletti con Defrel”.
Salvatore Caiazza: “Non è più il Napoli dell’anno scorso, perché hai perso Higuain e Milik. L’anno scorso segnavi meno ma prendevi meno gol. Non va bene che De Laurentiis attacchi Sarri senza veli. Sono cose che dovrebbero chiarire in privato come ha detto il mister. Tutto questo porta il Napoli al sesto posto, con uno stadio semivuoto, anche in una partita di cartello. Riguardo alle dichiarazioni di Milik sul suo recupero, se vere, Giuntoli deve subito comprare un altro attaccante. Altrimenti arriviamo undicesimi. Le difficoltà di questa squadra, in queste prime 12 partite sono le stesse della fine del campionato scorso. Anch’io sono convinto che questo sia l’ultimo anno di Sarri. De Laurentis con queste continue ingerenze, e con il voler scaricare le colpe su Sarri se le cose vanno male, rischia di far saltare il banco. È il momento di far riposare Reina e di far giocare Sepe”.