Napoli – Il Nou Camp è uno dei templi del calcio, poco moderno e funzionale ma con il fascino intramontabile che la storia gli ha impresso a fuoco nel cemento.
Il Napoli gli rende onore.
Parte un po’ timido poi si convince di essere bravo e prima segna, poi controlla in sicurezza, fino al rigore( molto opinabile) concesso al Barça.
C’è da chiedersi, perché questa squadra, dopo tante dimostrazioni di forza, abbia ancora dubbi su sé stessa.
“Napoli sei forte, fattene una ragione, non aver paura, osa, godi.
Zielinski, fa una figata che meriterebbe i tre punti, invece, il VAR vede il mignolo di Juan Jesus sfiorare il pallone e concede un rigore che vale il pareggio al Barcellona.
Torna il braccino corto e si aggiungono gli infortuni, più o meno gravi, Zielinski, Anguissa e Fabian, sta messo peggio il camerunese.
Fulmini e saette su chi dirà che il Napoli, aveva già pagato lo scotto con la malasorte: Non è vero!
Oggi, ci sono sicuramente fuori: lobotka, Anguissa, Politano, Lozano, Tuanzebe e speriamo di fermarci qui.
Il Barcellona, sarà anche in fase di ricostruzione ma resta,sempre, uno squadrone “Che a gennaio compra calciatori da 50/60 milioni” Come precisa Spalletti.
La squadra dì Xavi ha tirato molto in porta ma di occasioni vere ne ha avute quattro e le ha sbagliate.
Resta la sensazione identica a quella post Inter:
Se solo avessero affondato il colpo…
Al netto degli avversari, il Napoli deve produrre gioco e tenere palla.
Perché cambiare quando sai fare bene una cosa?
Ora, ci si rivede al Maradona, potevano darsi un appuntamento diverso Napoli e Barcellona?