Il collega di Sky Sport, Gianluca Di Marzio, parla di Timo Werner, giovane attaccante tedesco che ha fatto doppietta al San Paolo:
Quando gli hanno detto della prevendita decisamente sottotono per Napoli-Lispia, Timo Werner deve aver tirato un sospiro di sollievo grosso così.
D’altra parte, i fischi assordanti della Vodafone Arena di Istanbul durante la sfida contro il Besiktas, sono qualcosa che non ti passa facilmente dalla testa.
Quella volta non gli bastarono neppure i tappi per le orecchie: alla mezz’ora dovette addirittura chiedere il cambio. Figuriamoci cosa sarebbe successo a Napoli, in quello stadio che un gigante come Yaya Tourè ha definito uno dei più caldi del mondo.
Nessun pericolo però per il giovane Timo che a cospetto di un San Paolo semi deserto, l’unica cosa che ha sentito rimbombare nelle orecchie è stato il suo nome, pronunciato per due volte dallo speaker dello stadio per annunciare la doppietta con la quale ha messo quasi in cassaforte il passaggio agli ottavi di Europa League. Non una novità per un attaccante che a 21 è già considerato il presente e il futuro della nazionale tedesca.
In patria ha frantumato tutti i record con la maglia del Lipsia e in estate sogna di fare lo stesso con quella della Germania. Con la nazionale ha già vinto una Confederations cup. Tutto ok, se non fosse che per ragioni anagrafiche in estate avrebbe dovuto essere in Polonia con l’Under 21 e non in Russia con i grandi. Se hai qualità come quelle di Timo, però, bruciare le tappe è una cosa all’ordine del giorno.
Merito di un fiuto del gol fuori dal comune e una velocità tale da essere già considerato il Bale tedesco. Secondo alcuni studi statistici fatti in Germania, infatti, la sua media è addirittura più alta rispetto alla falcata di un T-Rex. Ma non chiamatelo dinosauro. Perché Werner è ancora giovanissimo. Anche se a giudicare dai suoi numeri sarebbe lecito pensare il contrario. Alla sua prima stagione in Europa ha fatto già 3 gol in champions e due in Europa League. Per intenderci, lo stesso numero di reti realizzate da Mertens e Insigne messi insieme a partire dalla fase a gironi. E anche ieri sera a brillare è stata la sua di stella, abbagliando i pochi intimi del San Paolo che questa volta hanno dovuto fare alla sua maniera: niente tappi per le orecchie, certo, ma forse un paio di occhiali da sole sì.