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Napoli-Roma, sfida mentale tra le due grandi deluse (ma con umori diametralmente opposti)

Meret Roma Napoli

Domani sera, in un San Paolo vuoto a causa delle norme di contenimento del Covid-19, andrà in scena il match tra Napoli e Roma.

Il fu Derby del Sole, tra due squadre che, in classifica, sono separate da appena tre punti. Due squadre che hanno visto andare in fumo il sogno di qualificarsi alla prossima Champions League. L’Atalanta corre e sembra non avere intenzione di fermarsi, ma che vivono un momento diametralmente opposto.

Gli azzurri, infatti, nonostante il k.o. di Bergamo, hanno dimostrato di essere in salute. Hanno vinto su un campo ostico come il Bentegodi e dominando la Spal tra le mura amiche del San Paolo. Senza dimenticare, poi, il trionfo in Coppa Italia, arrivato sì ai calci di rigore, ma dopo aver fatto decisamente meglio della Juventus nei tempi regolamentari. L’arrivo di Gattuso ha letteralmente cambiato le carte in tavola, facendo ritrovare consapevolezza ed entusiasmo ad una squadra che, nelle fasi finali della precedente gestione, sembrava praticamente morta (sportivamente parlando).

I giallorossi, invece, stanno vivendo un momento complicatissimo, iniziato praticamente con l’arrivo del nuovo anno, ma la situazione sembra decisamente precipitata. Dopo essere stata una delle più belle sorprese della prima parte di stagione ed aver chiuso il 2019 con un perentorio e spettacolare 4-1 in trasferta alla Fiorentina, la squadra capitolina sembra essere piombata in un vortice di negatività. In totale 7 sconfitte in 13 gare disputate nel 2020. Davvero troppe per chi ambisce all’ingresso nella massima competizione continentale, ormai raggiungibile solo tramite un trionfo in Europa League, che al momento pare assai utopistico.

A fare da cornice a questo annus horribilis dal punto di vista dei risultati, c’è un vero e proprio caos a livello societario: la mancata cessione al magnate Friedkin, un bilancio sempre più preoccupante, l’allontanamento del ds Petrachi, che già aveva avuto i sentori di un crollo psicologico dei suoi giocatori. E, infatti, dopo la ripresa i giallorossi hanno vinto (soffrendo) solo la prima gara contro la Sampdoria, trascinati da una doppietta dell’eterno Dzeko, per poi cadere, senza un minimo accenno di reazione, sotto i colpi di Milan e Udinese.

Quella di domani sarà una gara molto particolare, anche per alcuni interpreti. Uno di questi è sicuramente Kostas Manolas. In giallorosso ha vissuto, finora, i migliori anni della sua carriera, diventando un idolo soprattutto grazie a quel gol contro il Barcellona.

Oppure Amadou Diawara, arrivato a Roma per rilanciarsi, dopo un periodo in cui, a Napoli, era finito nel dimenticatoio, nonostante le indubbie qualità. Ma sarà una gara particolare anche per Cengiz Under. Il turco, infatti, sembra non rientrare più nei piani di Fonseca e il Napoli avrebbe individuato in lui l’erede di Josè Callejon. L’aspetto mentale ricoprirà, dunque, un ruolo di primo piano nel match di domani. Mantenere i nervi saldi per avere la meglio in una sfida dal significato che (per i motivi sopracitati) va oltre quello della mera posizione in classifica.

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