Ieri pomeriggio si è giocata Napoli-Parma, con gli azzurri usciti sconfitti dal San Paolo; la prima di Gattuso non è proprio da ricordare.
Se ancora non è chiaro, ieri si è capito ancora di più che il problema della squadra è più mentale che fisico. Tanti gli errori individuali nella partita contro il Parma da parte dei giocatori del Napoli, di cui due hanno portato ai due gol subiti.
La squadra, affidata a Gattuso da pochissimi giorni, è apparsa impaurita e poco sicura dei propri mezzi. A poco è valso il ritorno al 4-3-3, il modulo più adatto agli interpreti che l’allenatore ha a disposizione. Ma andiamo con ordine, partendo dalle formazioni.
Il Napoli torna al 4-3-3, il Parma non cambia quasi nulla
Gattuso torna a schierare gli azzurri con il 4-3-3 “classico”, con Di Lorenzo a sinistra e Mario Rui sulla destra, coppia centrale Koulibaly-Manolas (a porta Meret). Centrocampo a 3 con Fabian, Allan e Zielinski ed in attacco Insigne-Milik-Callejon.
D’Aversa con il 4-3-3 formato dai soliti nomi, con Cornelius, Gervinho e Kulusevski in attacco. Centrocampo formato da Hernani-Brugman-Barillà e difesa da Darmian-Iacoponi-Alves-Gagliolo; a porta l’ex azzurro Sepe.
Tanti tiri ma solo un gol per gli azzurri, i crociati se la giocano in ripartenza
Il riassunto della partita si può scrivere così: azzurri che ci provano, concludono ma con pochissima efficacia, crociati che con poche ripartenze si dimostrano cinici. Ma sembra banale, perché comunque c’è da capire come si è svolta la partita.
A livello prettamente tattico il Parma ha lasciato il pallino del gioco in mano al Napoli. I crociati di D’Aversa sono venuti al San Paolo per giocare quasi esclusivamente di contropiede, sfruttando la velocità di Gervinho e Kulusevski.
Di conseguenza il Napoli ha concluso la partita con oltre il 73% del possesso palla e ha provato, soprattutto nel secondo tempo, a portare a casa il risultato. Quel che è mancata però, ed è da qualche partita che non c’è, è la tenuta mentale della squadra.
Lo si sta ripetendo spesso, ma è ciò che emerge dal campo: il problema del Napoli è a livello mentale e non fisico. Mai come ieri, con la squadra tornata al 4-3-3, si è potuto notare questo; gli errori non sono stati tattici, ma ci sono stati alcuni giocatori che hanno commesso errori individuali che non sarebbero commessi se ci fosse tranquillità.
A cominciare da pochi minuti dopo il fischio d’inizio, dove su rimessa laterale in favore degli azzurri Koulibaly commette un errore gravissimo che lancia Kulusevski, dove poi sigla il gol del vantaggio crociato. Nella stessa azione il difensore senegalese esce per infortunio ed entra Luperto.
Da lì in poi, però, comincia quasi un monologo del Napoli inframmezzato dai contropiedi del Parma. Nel primo tempo gli azzurri vanno vicino al pareggio, in modo netto, con Zielinski ed Insigne che però, data la poca tranquillità, sbagliano clamorosamente gol già (quasi) fatti.
Poco dopo c’è il palo del Parma, arrivato dopo un contropiede fulmineo di Gervinho, su errore di Fabian Ruiz, e dove Meret respinge proprio sul palo. Nel secondo tempo scatta una scintilla e gli azzurri entrano con più voglia e determinazione in campo, dove nei primi 15′ creano ben tre occasioni nette. Ma Sepe si fa trovare pronto.
Il cambio che da la svolta è quello dove entra Mertens per Allan; il brasiliano da perno basso (e regista) non convince molto in questa partita, ma è possibile che sia solo una questione di tempo dato che è da molto che non si adotta più questo modulo.
Il belga entra e dopo 1′ manda in gol Milik, che segna il quarto gol in quattro partite. Nel primo tempo, il polacco, si è reso protagonista di uno splendido assist per Insigne che ha sbagliato clamorosamente. Mertens porta al Napoli quella imprevedibilità necessaria davanti, anche se con poco mordente.
L’attaccante del Belgio ci prova da fuori con i suoi classici tiri ma senza essere realmente pericoloso. Così come tutto il Napoli che con foga cerca di portarsi in vantaggio rischiando anche qualcosa dietro. Il Parma si chiude nella propria trequarti, lasciando tutto il campo agli azzurri e provandoci solo in contropiede.
Proprio da un contropiede, approfittando del fatto che Zielinski scivola e perde palla, nasce il gol del vantaggio del Parma e che chiude la partita.
Il Napoli ha bisogno di ritrovare tranquillità, ma ora c’è un Milik in più
Dopo diverse settimane il Napoli ritrova Arek Mlik e lo ritrova alla grande, con il quarto gol in due partite (in più l’assist ad Insigne, sprecato dal napoletano). Ma ciò che serve agli azzurri, più di tutto, è il ritrovare la tranquillità mentale necessaria in campo.
Gli errori individuali, soprattutto quelli di Koulibaly e Zielinski, mettono in evidenza una squadra impaurita e preoccupata dal fare risultato. Gattuso non può fare molto in tre giorni ma di sicuro la settimana che separa dalla partita con il Sassuolo lo aiuterà.
La sosta nataliza successiva, invece, potrà essere d’aiuto soprattutto ai giocatori per ritrovare la tranquillità che serve. Ma prima, appunto, c’è il Sassuolo, un altro avversario ostico da affrontare.