Il Napoli fino ad oggi ha vinto in tutti i modi:
Con classe, con coraggio con lacrime e sangue, mai per caso.
Ha dimostrato a tutti di essere per merito e per volontà la squadra più degna di appuntarsi sul petto il tricolore.
Se il Napoli dovesse vincere, in molti grideranno al miracolo sportivo, sbagliando.
Certo nell’immaginario collettivo il miracolo rientra perfettamente nell’oleografia napoletana.
Un miracolo è un evento eccezionale, unico e irripetibile, irrazionale.
Un’eventuale vittoria del Napoli sarebbe invece un risultato costruito a tavolino in modo scientifico.
Frutto del lavoro quotidiano, di uno staff tecnico che non lascia nulla al caso e dell’ impegno instancabile di un gruppo di calciatori forti nella tecnica, nel fisico, nella testa ma che hanno, sopratutto, un’anima.
Il Napoli oggi è l’essenza stessa del calcio: Spettacolo e risultati, frutto di applicazione, studio scientifico, tanta dedizione e la volontà di non arrendersi neanche al destino avverso.
Prende gli occhi e tocca il cuore, perché la bellezza emoziona ma dietro ogni gesto tecnico non c’è niente di occasionale, il Napoli rappresenta il futuro e la speranza per il calcio italiano nel suo periodo più nero.
Se il Napoli dovesse arrivare in fondo alla corsa, non sarà un miracolo, caciarone e folkloristico ma un’ impresa.
L’impresa non ha bisogno dell’intervento delle divinità pallonare ma del sudore e del sacrificio.
L’impresa è la vittoria quando parti sconfitto per mille e mille ragioni.
L’impresa è riuscire a compensare l’enorme differenza di soldi, potere, strutture, organizzazione e volontà di vincere, sempre e comunque, del tuo avversario, attraverso il lavoro e la determinazione.
Le imprese cambiano il corso della storia, i miracoli solo un piccolo tratto.
Un manipolo di eroi, una città con il fiato sospeso e il mondo che ti guarda per vedere come andrà a finire.
“Sono troppo vicine” “No! La distanza è buona, il rischio per la cavalleria è accettabile”
Dialogo estratto da ‘Il Gladiatore di Ridley Scott.
Fonte foto: SSC Napoli