Il Napoli, in questo primo scorcio di campionato, ha messo a segno ben 14 gol nell’ultima mezz’ora di gioco.
Nessuno, in Serie A, ha fatto meglio degli azzurri che, inoltre, per 10 volte sono andati a segno negli ultimi 15 minuti di gara. Già alla seconda giornata, fu Mertens, all’80’, a decidere il match contro il Milan, concludendo la rimonta avviata dalla doppietta di Zielinski. Contro la Fiorentina, invece, fu Insigne a sbloccare il risultato a 11 minuti dal termine, regalando un importante successo agli azzurri. Anche contro il Parma, uno dei due gol di Milik arrivò al minuto 84, ma allora il risultato era già sul 2-0.
Nel match casalingo contro il Sassuolo, dopo l’iniziale vantaggio di Ounas, fu Insigne a chiudere i conti al 72′, con uno splendido destro a giro da fuori area. Alla Dacia Arena, invece, furono addirittura due i gol arrivati negli ultimi minuti di gioco: prima il calcio di rigore di Mertens all’82’, poi la prima rete stagionale di Marko Rog, tre minuti più tardi.
Fu ancora Mertens a timbrare il cartellino contro la Roma, con una zampata al 90′ che evitò al Napoli la prima sconfitta casalinga. Tre, invece, le marcature nell’ultima mezz’ora del match contro l’Empoli, terminato sul 5-1: Mertens (doppietta) e Milik misero in ghiaccio la partita, dopo che la rete di Caputo aveva riaperto i giochi.
Ultimi 30 minuti decisivi anche nel pantano di Genova, con il gol di Fabian e l’autorete di Biraschi a rimontare l’iniziale vantaggio rossoblu, siglato da Kouamè. Nell’ultima gara, contro l’Atalanta, è stato, invece, Milik a regalare il successo al Napoli, con una splendida rete a cinque minuti dalla fine.
A questi, inoltre, bisogna aggiungere il gol di Mertens al Parco dei Principi contro il PSG e il penalty di Insigne nella gara di ritorno contro i parigini, oltre che la rete dello stesso Lorenzo nel successo contro il Liverpool. Un dato che che conferma l’ottima condizione fisica del Napoli, una squadra che, inoltre, sembra aver acquisito una grande solidità mentale, derivata, con ogni probabilità, dall’esperienza di Carlo Ancelotti.