Nel pomeriggio di ieri è arrivata un’altra sconfitta per il Napoli al San Paolo, contro il Lecce di Liverani, che ridimensiona di nuovo tutto.
Una partita che ha visto il Napoli in controllo per una mezz’ora abbondante nel primo tempo, ma troppo sciupona sotto porta. Il Lecce, d’altro canto, si è presentato in modo organizzato e ha giocato la sua partita fatta di ripartenze all’inizio e di provare a giocarla poi.
Ancora una volta, però, c’è da segnalare un errore da parte dell’arbitro di turno; il rigore non dato su Milik ed il doppio fallo prima della punizione da cui scaturisce il gol di Mancosu sono errori che si devono sottolineare. Ma andiamo a vedere la partita.
Nel Napoli ritorna Koulibaly con Maksimovic, prima da titolare per Politano
Gattuso sceglie di lanciare subito Koulibaly e Maksimovic, che rientrano dai rispettivi infortuni. A centrocampo spazio per Lobotka e Demme dall’inizio, con Fabian in panchina, ed in avanti Politano dal 1′ al posto di Callejon. Per il resto tutti confermati, con Di Lorenzo che riprende il suo ruolo di terzino destro al posto di Hysaj
Liverani, nel suo Lecce, non cambia molto e sceglie di schierare il duo di attacco Falco-Lapadula, con Saponara a supporto.
Occasioni sprecate ed equilibrio smarrito, con un Lecce organizzato
Il Napoli nella prima mezz’ora del primo tempo ha fatto la partita, scesa in campo con piglio deciso e voglia di fare. Azzurri capaci di mettere sotto il Lecce di Liverani che si è visto schiacciato nella propria metà campo dalle giocate degli uomini di Gattuso.
Un buon giro palla, gran pressing per riprendere la palla e azioni manovrate (soprattutto sulle fasce) hanno portato il Napoli ad avere più di tre occasioni nette per passare in vantaggio nella prima mezz’ora. Ma il Lecce, che fino a quel momento ha solo difeso, ha saputo sfruttare le pochissime opportunità per passare in vantaggio grazie a Lapadula.
Un gol che non fa demordere il Napoli, che prende un palo con Insigne verso la fine del primo tempo. Il secondo comincia subito con un cambio, dentro Mertens al posto di Lobotka ed una squadra a trazione molto offensiva. Un messaggio chiaro di Gattuso che vuole provare a recuperare il match.
L’ingresso di Mertens favorisce il gol del pareggio da parte di Milik, proprio su assist del belga. Ma il Lecce nel secondo tempo esce di più fuori, con il Napoli che in alcuni frangenti di gara è costretta a subire le ripartenze pericolose dei giocatori di Liverani. Così facendo trovano il secondo gol, complice l’errore difensivo di Di Lorenzo.
Il secondo gol porta una mazzata psicologica non indifferente agli azzurri, che nel frattempo vedono anche negarsi il rigore su Milik. La punizione che porta il Lecce sul 3 a 1 (anche qui, situazioni da rivedere) smorza definitivamente gli animi ed a nulla vale il 2 a 3 di Callejon.
La sconfitta che non ci voleva per il Napoli
Dal punto di vista tattico era ben chiara la partita: gli azzurri a fare gioco, con palleggio ed azioni manovrate ed il Lecce che ha puntato sulle ripartenze. Queste ultime si sono rivelate fatali per il Napoli di Gattuso, che ha commesso più di un errore questa volta.
Lanciare subito Koulibaly e Maksimovic non è stata una scelta che ha ripagato e c’è da sottolineare che davanti è stato sprecato molto. Anche questa volta però, più che un problema tattico o di giocatori è sembrato ancora una volta un problema di testa.
Gli azzurri non sono riusciti a reagire allo svantaggio e, come spesso accaduto al San Paolo, è arrivata la sconfitta. Una sconfitta amara, che ridimensiona in parte le ambizioni di recuperare in campionato; ora mercoledì ci sarà la sfida contro l’Inter a San Siro per lottare per l’obiettivo principale della stagione, la Coppa Italia.
Più che una svolta tattica, ci sarà bisogno di riprendersi mentalmente. Ma la partita può essere quella giusta per recuperare le energie mentali che sono state, sicuramente, un po’ perse ieri. Al di là di tutto, è incomprensibile vedere ancora errori del genere da parte degli arbitri.