‘Prevenire è meglio che curare’
un must della medicina
che il Napoli ha avocato a se, silenziando i tesserati
(presumibilmente)
per evitare problemi e isolare il gruppo squadra.
Però i protocolli non si adattano bene a tutte le circostanze
e il calcio è fatto di storie.
Le storie vanno raccontate, perché se non si raccontano muoiono.
Sarebbe stato bello,
raccontare la storia dell’attuale tecnico del Napoli che torna a Milano da avversario,
scende a San Siro
si prende i tre punti e se ne va.
Ma è andata così, ci sarà modo di rifarsi.
A Milano,
il Napoli non ha, solo conquistato il decimo punto e la terza vittoria in quattro partite, ma, soprattutto, ha giocato bene al calcio per gran parte del match.
In principio,
erano stati pochi minuti che sono andati, via, via sempre aumentando nel corso delle partite.
Il Napoli ha ritrovato gli uomini che compongono la sua rosa ed è, con naturalezza, tornato a fare, quello per cui era stato costruito.
È come quando ti compri una splendida fuoriserie per viaggiare al top ma, poi, la fuoriserie si guasta e devi andare in giro con una macchina meno performante.
Viaggi uguale ma, ovviamente, ci impieghi più tempo, stai più scomodo e sei, anche, meno sciolto nella guida.
Potrai rammaricarti ma non pensare di poter fare con la berlina quello che avresti fatto con la fuoriserie.
Certo, un autista particolarmente capace, può aiutare
e gli autisti bravi non sono solo quelli che hanno grande esperienza ma anche quelli che sanno adattarsi alla macchina che guidano.
Fatto sta che, quando ti ridaranno la fuoriserie, allora, potrai ,finalmente, divertirti e fare un gran bel viaggio veloce e confortevole.
Il Napoli non ha solo una meta da raggiungere ma, trattandosi di una gara, anche la necessità di farlo prima degli altri.
La prestazione offerta a Milano è anche più rassicurante del risultato stesso, perché,in campo, si è vista tecnica e qualità.
Tocchi di prima, distanze giuste e tanto movimento senza palla che vuol dire dinamismo e disponibilità.
I presupposti sono buoni, per tornare in pista dopo un lungo pit stop e aggredire il circuito, metro dopo metro, punto dopo punto.
Restano una scommessa e una curiosità.
La scommessa:
Scoprire il cronometro che responso darà alla fine dei giri.
La curiosità, non contaminata da pregiudizi:
Capire le, vere, qualità della fuoriserie e se il pilota sia stato in grado di guidarla.