Il Napoli e la Champions. Un’avventura iniziata soltanto alla fine degli anni ’80 e rivissuta nel terzo millennio. Ripercorriamo insieme, in tre capitoli, le tappe della squadra azzurra nella “coppa dalle grandi orecchie”.
Grazie ad un super-Cavani il Napoli 2012/2013 termina secondo in campionato ed ottiene il quarto pass per la Champions. In estate il Matador va al PSG e Mazzarri all’Inter, e De Laurentiis ingaggia uno degli allenatori più vincenti al mondo: Rafael Benitez. Il tecnico spagnolo, grazie ai soldi della cessione dell’uruguaiano e alla sua grande e riconosciuta esperienza, riesce a convincere protagonisti del calcio internazionale ad arrivare all’ombra del Vesuvio: Higuain, Callejon e Albiol dal Real Madrid, Reina dal Liverpool, Mertens dal PSV.
Gli azzurri si ritrovano nuovamente un sorteggio sfavorevole ed un girone ancor più difficile, rispetto a 2 anni prima: i vice-campioni del Borussia Dortmund, i blasonati abitudinari dell’Arsenal e l’Olympique Marsiglia.
Il Napoli di Benitez fa il suo esordio al “San Paolo” proprio contro i fortissimi tedeschi del Borussia, che cercano il riscatto per vincere la competizione dopo averla sfiorata nella finalissima soltanto pochi mesi prima. Gli azzurri però, con una prova spettacolare e spumeggiante nel gioco (forse la più bella di sempre in Europa), escono vincitori dall’ardua sfida per 2-1 grazie alle reti di Higuain e Insigne.
Il cammino partenopeo si ferma poi momentaneamente sul campo dell’Arsenal (sconfitta per 2-0) per poi riprendersi subito in quel di Marsiglia. Al Velodrome gli azzurri vincono con uno splendido 2-1 che abbatte l’Olympique grazie ai gol di Callejon e Zapata, e poi bissano la vittoria sui francesi anche al San Paolo (3-2 grazie a Inler e doppietta di Higuain).
Alla penultima giornata del girone, agli azzurri basta non perdere a Dortmund per qualificarsi con una gara di anticipo agli ottavi. La partita in Germania però si apre subito con un rigore dubbio per i gialloneri, siglato da Reus, il Napoli gioca bene e attacca (due pali e clamorosa occasione divorata da Higuain) ma i tedeschi trovano il 2-0 con Blaszczykowski. A 20 minuti dalla fine Insigne segna il gol della speranza ma Aubameyang la chiude definitivamente sul 3-1.
All’ultima giornata gli azzurri battono in casa per 2-0 l’Arsenal, con gol di Higuain e Callejon, ma non trovano la qualificazione retrocedendo in Europa League. Il paradosso è che il Napoli di Champions più bello di sempre chiude al primo posto il girone con 12 punti, ma è condannato dalla differenza reti negli scontri diretti con Borussia e Arsenal.
La sfortuna arriverà anche un anno dopo. I partenopei ritrovano in Champions con il preliminare estivo, che presenta come avversario gli spagnoli dell’Athletic di Bilbao. La squadra azzurra è stata clamorosamente indebolita da De Laurentiis: ceduti tre titolarissimi come Reina, Behrami e Fernandez arriva il solo Gargano, di rientro dal prestito al Parma.
Al San Paolo gli azzurri pareggiano la gara di andata per 1-1, recuperandola solo nel finale con Higuain, ma è al ritorno che vengono fuori tutti i palesi limiti della rosa, fra l’altro decimata anche da ben 13 calciatori reduci dai Mondiali in Brasile. Gli azzurri passano in vantaggio poco dopo l’intervallo con Hamsik, ma poi negli ultimi 25 minuti capitombolano subendo 3 gol con errori grossolani di Rafael, Maggio e Britos. I baschi increduli festeggeranno l’accesso ai gironi, gli azzurri diranno addio alla Champions, fra un mese finalmente però la ritroveranno, per gridare tutti insieme “The Champions!”.
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