Il Napoli e la Champions. Un’avventura iniziata soltanto alla fine degli anni ’80 e rivissuta nel terzo millennio. Ripercorriamo insieme, in tre capitoli, le tappe della squadra azzurra nella “coppa dalle grandi orecchie”.
Dopo 60 anni di storia, nell’estate del 1987 il Napoli campione d’Italia riuscì ad ottenere il pass per la Coppa dei Campioni, antesignana della Champions League.
Le grandi speranze riposte nel torneo dai tifosi, che si svolgeva senza gironi e con turni andata e ritorno, furono però subito stoppate dal sorteggio più proibitivo possibile nei sedicesimi di finale, che riservò il Real Madrid.
Il 16 settembre 1987 gli azzurri scesero in campo in un “Santiago Bernabeu” vuoto a causa di una squalifica, ma non seppero approfittare della situazione: 2-0 il risultato finale con gol al 18′ di Michel su rigore e al 76′ una sfortunata autorete di De Napoli. Due settimane dopo in un “San Paolo” gremito in ogni ordine di posto, gli azzurri tentarono la miracolosa rimonta: al 9′ Francini illuse tutti ma il gol al 45′ di Butragueno spense ogni sogno di gloria. Il Napoli più forte di sempre abbandonò inopinatamente al primo turno la competizione.
Tre anni dopo gli azzurri, di nuovo con lo scudetto sul petto, rientrarono nella competizione. Nei sedicesimi il sorteggio riservò i campioni di Ungheria dello Ujpest Dozsa, e non ci fu storia in campo. All’andata, un Maradona in stato di grazia siglò i suoi primi (ed unici) gol nel torneo, 3-0 il risultato finale a Fuorigrotta (gol anche di Baroni). Al ritorno in Ungheria, prima Beppe Incocciati (con uno dei gol più belli della storia del Napoli) e poi Alemao regolarono la pratica definitivamente.
Agli ottavi di finale gli azzurri incontrarono sulla loro strada i campioni dell’URSS dello Spartak Mosca. Al San Paolo la gara di andata finirà 0-0, con gli azzurri che domineranno in lungo e in largo i russi ma trovando solo 4 pali. Al ritorno invece il triste epilogo, non solo della competizione ma della storia del “grande Napoli degli scudetti“: Maradona in rotta con Ferlaino raggiunge Mosca solo il giorno della gara e parte dalla panchina, entrando a gara ampiamente iniziata. La partita risulta stregata per gli azzurri che trovano ancora una volta i legni ed un super Cherchesov (portiere avversario), anche nei supplementari. Ai rigori, l’errore di Marco Baroni sarà decisivo per l’eliminazione del Napoli.
(Continua domenica 14 agosto)
Riproduzione riservata. Ne è consentito un uso parziale previa citazione della fonte.