Una grande partita determina sempre un grande dispenso di energie sia mentali che fisiche.
Il Napoli affronterà la Juventus, la storica, l’eterna rivale. Non sarà mai una gara come le altre perché l’empatia che c’è tra squadra e tifosi è così forte da far sentir dentro e fuori dal campo l’adrenalina.
La mente ha bisogno di essere preparata a tale sfida, certo serve allenamento, e molto, si studia l’avversario ma ciò che conta è la testa.
L’allenatore spesso deve diventare una specie di psicologo e capire singolarmente quanto i giocatori siano attivi.
Sarri sa bene che la preparazione verso questa gara deve essere soprattutto mentale: “Penso che domani gli aspetti mentali siano più importanti di quelli tattici. Queste sono due squadre che si conoscono molto bene, gli aspetti mentali e le motivazioni col trovare la lucidità giusta penso siano determinati. Poi chiaramente a me non fà paura la Juve a 3 o a 4, ma la forza di tantissimi giocatori che vanno in campo e questo va molto oltre l’aspetto tattico”.
La Juventus, inutile negarlo, ha una caratteristica fondamentale: la personalità, la mentalità da vincente e cattiva. Lo si evince anche da come i singoli giocatori protestano, si parlano tra loro dopo un passaggio sbagliato. Sarri ha più paura della loro personalità che della qualità tattica, perché in effetti sul piano di gioco la squadra azzurra può, oggi come oggi, giocarsela esprimendo il suo calcio ma il gioco parte anche dalla testa.
La mente ha bisogno di essere scaldata e preparata alla partita tanto quanto il corpo e il tecnico azzurro avrà preparato la squadra al meglio.