Inizia la settimana che nei buoni propositi dovrebbe accompagnare il Napoli alla resurrezione.
Per qualificarsi in Champions agli azzurri servirà un miracolo sportivo.
Perché le antagoniste sono tante e perché stagioni così mica le raddrizzi, solo, con le buone intenzioni.
Per qualcuno è la macumba lasciata in eredità da Garcia, di sicuro il Napoli non ha mai centrato il famigerato filotto di vittorie che cambiano un’annata storta.
Verrebbe da chiedersi perché mai dovrebbero farlo ora?
La continuità fa grandi i calciatori e vincenti i club, questa è stata una stagione a zero continuità per il Napoli.
Cosa potrebbe invertire il trend?
Il recupero di Osimhen, un miglioramento della condizione di Anguissa i benefici della cura Calzona e anche la possibilità di avere al meglio una scommessa come Traorè e il ritorno alla disponibilità di Ngonge.
Sono elementi a favore ma dovranno essere sostenuti da una determinazione ferrea e un sentire comune.
Le valutazioni dei calciatori non cambiano tanto anche se sbagli una stagione.
Tanti sono ufficialmente attenzionati da top club( Lobotka-Barcellona) altri sono già fuori (Zielinski) altri hanno il cartellino vendesi appiccicato addosso( Osimhen) altri ancora sono in attesa di rinnovo mentre i procuratori lavorano per portare a De Laurentiis offerte irrinunciabili( Kvara-Premier).
Gli acquisti di quest’anno arrancano, non si sa chi sarà il prossimo allenatore e come sarà organizzato lo staff tecnico e su quale palcoscenico internazionale( se ci sarà) gli azzurri si potrebbero esibire il prossimo anno.
Insomma una situazione magmatica e confusa, dai contorni incerti per il futuro che per molti versi si decide con il presente.
Serviranno concentrazione, dedizione e professionalità senza farsi distrarre dal venticello primaverile e dai suoi tepori sonnacchiosi.