Editoriale

Napoli, Giuntoli addio. Da eroe a nemico giurato

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Napoli, Giuntoli addio. Da eroe a nemico giurato.

 

Gli uomini di calcio, lo ribadiscono con forza:

”Le partite le vincono le squadre,  i titoli li vincono le società”

Il Napoli, dopo la vittoria del campionato sta implementando il proprio organigramma con figure manageriali di alto profilo sopratutto in ambito amministrativo e nel marketing.

Contemporaneamente, si cambia tutta l’area tecnica, addio a Spalletti, sostituito da Garcia e addio a Giuntoli.

Entrambi, hanno scelto di andare via, il Presidente ha provato in tutti i modi a trattenerli ma senza successo.

La decisione di Giuntoli, è stata particolarmente irritante per De Laurentiis, perché rappresenta un danno doppio.

Si perde, un dirigente di rara bravura, essenziale nella gestione degli equilibri tra gruppo squadra e proprietà e si rafforza la Juventus.

Giuntoli, non ha voluto sentire ragioni,  la Juventus, un sogno da coronare, essendo cresciuto in una famiglia di tifosi bianconeri.

L’ex Direttore, si definisce

‘Un bravo ragazzo’ cresciuto in una famiglia solida, è diventato padre in età avanzata, perché è uno che se vuole una cosa se la prende, in un modo o in altro.

Epici, i risvolti di tante trattative gestite con la  fantasia di uno scrittore di Spy story.

Nella versione ufficiale,

Cristiano Giuntoli sceglie, sempre, un profilo basso ma ha un’altissima considerazione di se stesso ed ha avvertito, come una limitazione, il fatto di non aver mai avuto portafoglio e che ogni decisione sia, sempre, dovuta passare dalla volontà del Presidente.

Un freno, alla sua galoppante creatività e visione futuristica.

A Napoli ha svolto un ruolo strategico e la sua sarà un’assenza pesantissima.

A Torino, sarà il capo dei capi, con, presumibile, illimitata, libertà di movimento.

Bisognerà capire quanto si adatterà alla  realtà juventina che è molto più statica, formale e complessa di quella napoletana.

A volte, dietro l’apparente potere assoluto,  si nascondono grandi vincoli.

Sarà una sfida tosta, senza il supporto del suo fedelissimo Giuseppe Pompilio.

L’avvocato calabrese che lo accompagna da sempre in silenzio.  con dedizione, pazienza e conforto, è un’assenza complicata, per uno come Cristiano che odia stare da solo.

Pompilio, resta a Napoli in una situazione surreale, come se, il braccio destro fosse alla Continassa e quello sinistro a Castelvolturno.

Sarà interessante scoprire come la gestiranno.

Presumibilmente, compenseranno con lunghe chiacchierate telefoniche, perché il telefono è un prolungamento del corpo dell’ex DS.

Passa, più tempo al telefono che a svolgere tutte le altre attività quotidiane.

Corteggia, i calciatori come se fossero le donne più desiderabili, mente, spudoratamente, come fanno tutti nel suo mestiere ma ha una grande capacità persuasiva.

Ai calciatori, spiega che tutto quello che fanno ora loro, lui lo ha fatto anni prima.

In un rapporto molto diretto e, anche, autoritario che, chissà, se potrà replicare in bianconero,

Per il primo anno, potrebbero non esserci grossi scontri con il Napoli, perché la Juventus deve essere ridimensionata in modo sostanziale.

Giuntoli, dovrà snellire, asciugare e vendere anche l’invendibile, cosa nella quale, peraltro è molto bravo.

Poi finirà qualsiasi tregua e sarà scontro frontale con la sua vecchia squadra.

Nel calcio, ci sono:

Pochissima riconoscenza, scarsa memoria, dai sentimenti si scappa, perché potrebbero essere zavorre, molta ipocrisia e, soprattutto, ognuno si sente protagonista assoluto.

In realtà, sono tutti tasselli che si incastrano solo nel puzzle giusto e non è detto che sia quello che hai sempre sognato di completare.

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