In attesa del ritorno in campo del Napoli analizziamo come Gennaro Gattuso ha gestito i suoi terzini destri, Di Lorenzo, Hysaj e Malcuit.
E’ stata una stagione, fino ad ora, tribolata per la difesa del Napoli che ha dovuto far fronte a diversi infortuni. Da Ghoulam a Koulibaly, passando per Maksimovic e Malcuit, il tecnico azzurro, subentrando ad Ancelotti, ha dovuto ruotare i suoi uomini trovando a volte soluzioni alternative. Analizziamo nel dettaglio cos’è successo ai tre terzini destri in rosa: Di Lorenzo, Hysaj e Malcuit.
Di Lorenzo – Pedina indispensabile nello scacchiere già allo stato naturale delle cose. L’ex Empoli ha vissuto una stagione da titolare inamovibile già nella gestione Ancelotti: 14 presenze su 15 in Serie A (con un gol, un assist e 3 ammonizioni) e 6 gare su 6 nella fase a gironi di Champions League, condite da 2 assist (di cui uno ad Anfield contro il Liverpool); di queste 20 partite, tutte giocate dall’inizio alla fine, 4 l’hanno visto impiegato sulla fascia sinistra (2 vittorie, 1 pareggio ed 1 sconfitta).
Con l’arrivo di Gattuso la musica non è cambiata. Il rendimento di Di Lorenzo è sembrato addirittura aumentare se escludiamo le difficoltà nel giocare in un ruolo chiaramente non suo a causa delle emergenze già prima accennate. Sempre presente nelle 15 partite con “Ringhio” sulla panchina: 11 in Serie A (con 3 assist ed 1 gol proprio nell’ultima giocata contro il Torino), 3 in Coppa Italia (con l’assist per il gol vittoria in casa dell’Inter nell’andata della Semifinale) ed 1 in Champions. Sempre presente per tutti 90′, fedina penale immacolata. Quando non impiegato come terzino destro, a differenza della gestione precedente, Di Lorenzo è stato impiegato come difensore centrale a causa degli infortuni che hanno falcidiato un reparto che ha dovuto fare a meno, contemporaneamente, di Koulibaly, Maksimovic e Luperto: 8 partite (contando il secondo tempo della gara contro il Sassuolo) tra Serie A (6) e Coppa Italia (2).
Hysaj – L’albanese è stato uno di quei giocatori che ha beneficiato dell’arrivo di Gattuso sulla panchina azzurra. Messo ai margini da Ancelotti, infatti, aveva alimentato le solite voci di mercato su un ormai praticamente certo addio alla maglia azzurra. Solo 5 presenze a fronte di 9 esclusioni in Serie A (di cui tre per infortunio), per un totale di 228′ (45′ a partita, di cui tre da terzino sinistro, un cartellino giallo). Addirittura zero presenze nella fase a gironi di Champions League.
Da quando è arrivato Gattuso, invece, la musica è cambiata, facendo rientrare anche gli allarmi di mercato. Solo 4 panchine ed una gara saltata per squalifica nelle 15 dal cambio d’allenatore. In totale 8 presenze in Serie A (con un assist e due ammonizioni) e 2 in Coppa Italia (su cui pesa però il quarto di finale contro la Lazio, 2 ammonizioni in 19 minuti e Semifinale saltata per squalifica). In panchina contro il Barcellona. Due le partite da terzino sinistro, nelle ultime due presenze in campionato.
Malcuit – Dopo 27 presenze da 1992′ (oltre i 72′ a partita, conditi da 3 assist e 3 ammonizioni) nella scorsa stagione, questa avrebbe potuto essere l’annata della consacrazione per il terzino francese. Invece la sfortuna ci ha messo lo zampino. Dopo 5 presenze tra Serie A e Champions League in avvio con Ancelotti (con un assist e un’ammonizione nella vittoria di Salisburgo), nella gara di campionato contro la SPAL arriva l’infortunio. Al 70′ è costretto a lasciare il campo per Callejon per la rottura al legamento crociato che lo ha reso indisponibile per tutto il resto della stagione.
QUI il pezzo dedicato ai portieri.