Editoriale

Napoli, da ‘Il gladiatore’ al mantello di Harry Potter. Una sconfitta firmata da molti

Il tabellino dice Napoli-Fiorentina 2-3 ma questa partita l’hanno persa in tanti.

Innanzitutto, l’ha persa la squadra, perché in campo ci vanno loro.
Una partita così importante, merita una carica agonistica adeguata e costante.
Il Napoli ha giocato male e,per gran parte del match,
la Fiorentina gli ha palleggiato in faccia.
I due esterni alti del Napoli, hanno fatto i terzini, a centrocampo, hanno perso quasi tutti i duelli.
Squadra compatta solo all’inizio, poi allungata, con poche idee e scarsa qualità.
I problemi in campo sono stati tanti, compresa la qualità degli avversari ma non si possono perdere tutti i duelli individuali.
Qualsiasi difficoltà, doveva essere compensata da una ferocia agonistica che non si è mai vista.
Più che supereroi avvolti nel mantello magico del Maradona sono stati agnelli senza un pastore, assaliti da un branco di lupi.
A proposito di pastore, la partita l’ha persa Spalletti,
perché l’allenatore vede i calciatori tutti i giorni, ne conosce la condizione fisica e mentale, sceglie gli uomini, imposta la tattica e si prende le responsabilità.
Schierare, nella loro condizione attuale, Zielinski e Fabian, contemporaneamente, e senza la copertura di Anguissa è stato un suicidio tattico.
Si può anche sbagliare all’inizio ma poi ci si deve correggere.
Capitolo attacco:
Osimhen abbandonato a se stesso provando solo a servirlo con lanci lunghi, non funziona sempre.
Con la Fiorentina non ha funzionato mai.
Victor è troppo solo, anticipa gli avversari ma,anche, i compagni, è costretto a defilarsi sull’esterno e non è pericoloso.
Scegliere di rinunciare a Mertens, in nome di un presunto equilibrio, è una bella(?) responsabilità che si prende Spalletti da troppo tempo.
Se poi si decide di giocare solo palla lunga sul nigeriano perché non affiancargli Lozano che è l’unico a condividerne la velocità?
Ancora, la partita l’ha persa la comunicazione:
In questi mesi, di frasi ad effetto e citazioni cinematografiche, siamo passati da “Il Gladiatore” -Le vostre gesta riecheggeranno per l’eternità- ad Harry Potter e il mantello magico.
Poi, nel post partita di Napoli-Fiorentina, mentre l’allenatore parla di partita-sentenza, il suo comandante dichiara pubblicamente che la squadra non vuole mollare.
Si chiariscano tra loro.
Infine ma non ultimi, la partita l’hanno clamorosamente persa
i tifosi della Fiorentina presenti al Maradona.
Un’intera match passato ad urlare cori razzisti nei confronti di Napoli ed i napoletani, anziché godere della bella prestazione della propria squadra.
I gusti sono gusti ma i cori sono inaccettabili, vergognosi e indecenti.
Non hanno, di certo, inciso sul risultato ma siamo tutti stanchi di doverli sopportare.
Gli unici ad averla vinta, sono stati i tifosi presenti sugli spalti.
Vedere il Maradona così, dopo due anni da restrizioni e stadi desolatamente vuoti, è stato un balsamo per il cuore ed una, vera, luce di speranza.
Commovente, oltre ogni retorica.

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