Rrahmani e Juan Jesus sono una coppia di fatto. Stanno bene insieme e si vede, si piacciono, si cercano, si trovano. Il bianco e il mulatto, il kosovaro e il brasiliano. Erano finiti ai margini, entrambi, per motivi diversi.
Spalletti li recupera, uno lo ha già in casa, dell’altro, avalla l’acquisto proposto da Giuntoli, grazie alle ottime relazioni con Calenda. Juan era integro fisicamente ed umanamente molto apprezzato. Si è dimostrato un vero affare.
Stanno tenendo botta ed accompagnando la squadra oltre gli ultimi marosi, allo scemare della tempesta perfetta che l’ha colpita.
Il Napoli ha, ancora, la migliore difesa del campionato, nonostante manchi Koulibaly da un tempo calcistico infinito.
Il terzo dei quattro è un italiano che ha un volto antico, un nome normale, il fisico di robocop e la testa di uno jedi: Giovanni Di Lorenzo. Oggi uno degli esterni bassi più forti d’Europa, senza esagerare.
La linea dei quattro si chiude a sinistra, dove tra le tormente della bufera che ha travolto anche Mario Rui, si è inserito alla grande Ghoulam. Il trionfo, il calvario e la resurrezione, Ecce Homo. La parabola di Faouzi ha avuto un’impennata improvvisa, quanto insperata.
L’integrità e la sua forza morale gli hanno permesso di non lasciarsi schiantare dalle avversità, si è sempre allenato e, quando ha avuto l’occasione ha dimostrato a tutti che non è solo una figurina dell’album ma un calciatore vero.
C’erano: Un italiano, un kosovaro, un brasiliano, un portoghese e un algerino che fanno la guardia al forte aspettando il ritorno del comandante.