Gli azzurri in ritiro senza i nazionali preparano la nuova stagione con molti calciatori in transito.
Nel calcio moderno c’è qualcosa che non va. Appena ieri, a un mese dal suo inizio, in Francia è terminato il campionato Europeo competizione giocata in contemporanea con i preliminari di Champions League e mentre le squadre hanno iniziato il ritiro precampionato. Anche il calciomercato ha subìto un notevole rallentamento legato proprio alla partecipazione di tanti (troppi) nazionali delle (troppe) 24 squadre, che hanno preso parte alla manifestazione francese.
Ma quanto può essere utile ad un allenatore preparare una squadra in ritiro senza i nazionali e senza i nuovi acquisti, ma con molti calciatori che difficilmente faranno parte della rosa quando nel calcio a livello di club si inizierà a fare sul serio?
Quel mal comune mezzo gaudio è solo una magra consolazione. Il problema non è circoscritto a questo o quel club e la delusione e la preoccupazione dei tifosi del Napoli nel vedere che il 50% dei calciatori che “sudano” e provano schemi a Dimaro-Folgarida non saranno i protagonisti della stagione che sta per iniziare, è la stessa dei tifosi di Juventus, Milan, Inter, Roma ma anche di PSG, Manchester, Chelsea e tanti altri club dell’intera Europa.
Non è colpa dei calciatori e non è colpa della società, considerando che nessuna squadra in Italia ha completato la rosa ed è in ritiro con calciatori “precari”.
Forse è arrivato il momento che chi governa il calcio inizi a riconoscere che tutto ciò è quantomeno una grande anomalia dell’organizzazione attuale delle competizioni del calcio moderno, che privilegiano troppo l’aspetto economico e quasi nulla lo spettacolo e i tifosi.
Intanto tra circa 40 giorni in Europa inizieranno tutti i principali campionati e addirittura tra meno di un mese alcune big quali Roma, Manchester City, Porto, Villareal giusto per citare qualche esempio, si giocheranno il loro futuro in Champions League.