Dopo otto bilanci utili consecutivi, arriva il primo deficit di bilancio dell’era De Laurentiis. Le cause del passivo. Marco Bellinazzo, esperto di economia sportiva del quotidiano “Il Sole 24 ore”, nella rubrica “calcio e business”, ha analizzato il bilancio della SSC Napoli al 30 giugno 2015.
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Questi i punti salienti dell’analisi fatta da Bellinazzo:
1) al 30 giugno 2015 il bilancio si è chiuso con un passivo di 13 milioni di euro contro l’attivo di 20 milioni di euro dello scorso anno;
2) il fatturato è calato del 40% (da 237 a 143 milioni di euro) senza gli introiti della qualificazione in Champions League e senza le corpose plusvalenze che sono state ottenute nel bilancio scorso con le cessioni di Cavani e Fernandez;
3) costi troppo alti, malgrado siano stati tagliati da 203 a 165 milioni di euro. Tra i costi tagliati, ci sono quelli per l’acquisto di calciatori passati dai 99 milioni con Benitez ai 36 milioni di euro con Sarri, i costi per lo staff tecnico, le consulenze tecniche e i costi per gli osservatori;
4) i compensi per il consiglio d’amministrazione della società (il presidente con moglie e figli e Chaivelli) è sceso dai 5,5 milioni di euro del 2014 a 1 milione di euro del 2015;
5) la società è robusta dal punto di vista patrimoniale e non ha debiti finanziari e neanche con le banche;
6) il tesoretto ammonta a 59 milioni di euro, che rischierebbe di essere dilapidato senza investimenti nello stadio, nei vivai e nella governance della società.
FONTE IL SOLE 24 ORE.