La classifica del campionato di serie A vede il Napoli al terzo posto alle spalle di Juventus e Roma.
Ovviamente quella dei punti fatti è la classifica che più conta, l’unica che determina senza appello la squadra meritevole dello scudetto.
L’analisi delle medie dei gol segnati e subìti potrebbe però aiutare a capire dove le squadre inseguitrici hanno accumulato il gap con la Juventus capolista.
Il Napoli è il miglior attacco del campionato e ovviamente resta tale anche nella media generale dei gol segnati a partita. La squadra di Sarri però si conferma al terzo posto per la media gol a partita segnati in casa (dietro Roma e Juventus) mentre è seconda in classifica per la media gol segnati in trasferta dietro la Fiorentina. Si può quindi ritenere la fase offensiva un punto di forza del Napoli.
La classifica viene invece sconvolta dalle medie dei gol subìti ed evidenzia come la fase difensiva è la lacuna da culmare con la Juventus, soprattutto nelle partite casalinghe.
La media dei gol subìti in totale vedrebbe l’Inter balzare dalla quarta alla seconda posizione e il Napoli dalla terza alla quinta, mentre quella dei gol subìti in trasferta vedrebbe il Napoli primo alla pari con la Juventus e l’Inter.
Se per i gol subìti in trasferta il Napoli è alla pari con la Juventus, la ‘condanna’, il vero gap con la capolista è evidenziato dalla media dei gol subìti in casa. Stilando una classifica in base a questo dato la squadra di Sarri scenderebbe addirittura al 12° in classifica con una media superiore (quindi più negativa) anche a quella di Genoa, Bologna e Sampdoria e uguale a quella del Sassuolo.
Quali potrebbero essere le cause che hanno determinato un dato tanto negativo sui gol subìti in casa? Dalle poche partite giocate insieme dalla coppia Albiol-Koulibaly agli errori individuali che sono costati diversi gol. Da possibili cali di concentrazione in alcuni momenti cruciali delle partite all’ eccesso di sicurezza nei propri mezzi come è accaduto in occasione del primo gol subìto nell’1-3 con la Roma al San Paolo. I motivi potrebbero essere tanti e magari anche combinati tra loro.
Solo Sarri che conosce i segreti dello spogliatoio e segue la squadra tutti i giorni a Castelvolturno, può e deve trovare la risposta.