Alla vigilia di una sfida difficile e soprattutto importante per il futuro in campionato del Napoli il presidente Aurelio De Laurentiis è stato a cena con la squadra a Castel Volturno.
Il “Corriere dello Sport” oggi in edicola f a una breve ricostruzione di quanto accaduto durante la cena.
“Un gesto, uno sguardo, un sorriso per distendersi e per esorcizzare le «paure».
A volte basta poco, anche non dirsi niente, perché è tutto chiaro. E’scritto nelle ombre d’una notte e in quelle dell’anima, ed è persino semplice andarci a leggere.
Ci sono riti, o anche abitudini, che per una volta, fosse anche una sola, vanno adeguati, ribaltati, inseguendo l’istinto manageriale, assecondando le esigenze d’un ruolo che De Laurentiis interpreta a modo suo, senza derogare.
«Eccomi qua».
Quando il Napoli sta per accomodarsi a tavola e nessuno ne ha percezione, la porta girevole introduce nella sacralità d’una vigilia che va condivisa – la squadra e il club, l’allenatore e il presidente e il direttore sportivo – perché ci sono serate che hanno bisogno d’una fusione collettiva in cui si afferri il senso d’una partita.
Tutto intorno, in città e sui social che ormai rappresentano il tempo che viviamo, un pessimismo cosmico che va allontanato o perlomeno fronteggiato con autorevolezza.
Aurelio De Laurentiis fa poche cose. Nessun discorso che appesantisca ulteriormente, soltanto una serie di battute per chiunque.
Poi sta con Ancelotti e Giuntoli a chiacchierare di calcio, di cinema, di economia e di finanza, di un mondo a parte, come se volesse spalare via quella tensione che l’ha portato a Castel Volturno.
Poi la trascinerà stasera al San Paolo, dove per scaramanzia avrebbe preferito non essere: ma è impossibile sottrarsi, almeno adesso che c’è bisogno di lanciare un messaggio subliminale, e non a parole, ed ha deciso di viverla al fianco del Napoli, questa giornata densa.