Serie A

Mourinho in conferenza: “Non sono qui per turismo o vacanza ma per lavorare”

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José Mourinho ha tenuto la sua prima conferenza stampa da neo-allenatore della Roma poco fa, dove ha parlato anche di cosa lo ha convinto ad accettare.

Queste le sue parole in conferenza:

Voglio e devo ringraziare i tifosi perché la reazione al mio ingaggio è stata eccezionale, ho avuto subito questa sensazione di non aver fatto nulla per questo e mi sono sentito subito in debito perché l’accoglienza è stata emozionante e devo ringraziare i tifosi, poi devo ringraziare la fiducia del club, però il modo in cui i tifosi mi hanno ricevuto a Roma e prima è stato fantastico. Questa città è stato uno dei motivi nel vedermi qui? Rispondo di no. E’ una città importante, ma non sono qua in vacanza o per turismo. Sono qua per lavorare

Sono qui perché sono vicino alla statua di Marco Aurelio. Nulla viene dal nulla e nulla ritorna nel nulla. Questo ha un significato che io penso sia molto simile a quello che ho sentito quando ho parlato con il club nelle persone di Dan e Ryan Fredkin. La società non vuole successo oggi e problemi domani, ma un progetto sostenibile per il futuro e farà di tutto per riuscirci con passione. Questa è la ragione principale per cui sono qui.

Se la pressione è stata decisiva? Ho dovuto già cambiare telefono 3 volte, perché non so come lo trovate. Scherzi a parte è fantastico, incredibile per qualcuno che ha lavorato già in Italia, quando non sei qui ti manca. C’è un lavoro da fare internamente e noi dobbiamo concentrarci sul nostro lavoro. Tutti noi all’interno di Trigoria dobbiamo pensare che abbiamo un lavoro da fare.

La prima cosa che farò è conoscere il gruppo. Non siamo ancora consapevoli di tutto. Ci sono principi fondamentali, non negoziabili. Il mio modo di lavorare è semplice: tutto quello che non si fa al 100% non va bene. La prossima sfida è sempre la più importante. Siamo in Italia e parliamo della Nazionale che può essere campione d’Europa. Visto dall’estero, il calcio italiano non è quello principale, per questo dobbiamo fare tutti di più.

Ritorno in Italia dopo 11 anni? Qui c’è tanto da fare e mi devo concentrare su questo ruolo per 24 ore. Se come conseguenza di questo lavoro noi possiamo dare qualcosa in più al calcio italiano, sarebbe fantastico. Le situazioni si possono verificare e io per difendere i miei farò di tutto. Mi voglio divertire e penso che ci possiamo divertire tutti.

Positiva una stagione senza titoli? Voi parlate sempre di titoli, noi parliamo di tempo, di progetto, di lavoro. I titoli non sono parole, come parola è troppo facile da dire. Poteva essere una promessa molto facile, ma la realtà è un’altra cosa. Noi parliamo di migliorare, i titoli arriveranno. La società non vuole un successo isolato, vuole arrivare in alto e rimanerci.

Nelle storie dei club ci sono degli allenatori di cui non devi parlare mai. Qua non puoi paragonare nessuno a Liedholm o Capello. All’Inter non puoi paragonare nessuno a me o a Herrera.”

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