Intervistato da Il Giorno, Moratti ha paventato la possibilità di tenere in vita entrambe le strutture.
LA STORIA DI MILANO – “Mi spiace davvero che si stia pensando di abbattere San Siro per una doppia ragione: la prima concerne la visibilità e la comodità di uno stadio come quello di cui parliamo. Sembra di essere ad un cinema o ad un ristorante, la partita te la vedi benissimo, come fossi nel salotto di casa. La seconda ragione è di tipo sentimentale. Qui non parliamo solo di una struttura sportiva ma di qualcosa che fa parte della storia di Milano e dei milanesi”.
SI AL NUOVO STADIO – “Nuovo stadio? È comprensibile ed accade quando ci sono società private di mezzo. È giusto che ci sia la libertà di decidere pensando al proprio business, perché non sempre il cuore prevale sul portafoglio”. LO STADIO DELL’INTER – “C’è stato un momento in cui anch’io ho tentennato. C’erano dei cinesi pronti a investire per uno stadio tutto nuovo, perché loro erano convinti che in questo modo ci sarebbe stata maggior attrazione anche per un turismo cinese di massa. Ma quella “tentazione” durò l’arco di una mattinata e poi svanì, ai cinesi interessava solo lo stadio”.
NO ALL’ABBATTIMENTO – “Io eviterei di mandare le ruspe, lo ripeto. E questo perché anche avere due stadi male non fa. Se hai due proprietà, quell’impianto da 60mila posti sarà sempre tutto nuovo e può cambiare faccia più velocemente. E poi devo dire anche economicamente può valerne la pena, si spende di meno. Abbattere i costi non vuol dire dover abbattere San Siro che resta uno stadio magnifico”.