Dopo il gol inutile segnato al Napoli, Morata ha portato il dito indice al naso volgendo lo sguardo verso i tifosi napoletani della Curva A.
In tanti hanno considerato quel gesto polemico inopportuno, visto che il Real Madrid aveva già messo in cassaforte la qualificazione ai quarti di Champions proprio mentre Morata era ancora lì, seduto a scaldare il posticino in panchina come quasi sempre gli è capitato quest’anno.
In realtà Morata va perdonato e compreso. Sta vivendo una stagione frustrante da ruota di scorta, non riuscendo ad essere all’altezza dei compagni anche quando questi sono infortunati o in un periodo non esaltante di forma.
Morata ha voluto invitare al silenzio una tifoseria che con scenografie, cori e il terribile urlo “The Champions” ha voluto spiegare cosa significa vivere una passione spontanea e indipendente a chi invece era abituato a vederla pilotata e imposta da una società.
Può anche darsi che Morata abbia voluto invitare al silenzio i tifosi napoletani, visto che non sono stati capaci di gridare neanche una volta “merda” al portiere avversario al momento di un rinvio. L’ex attaccante della Juventus ricordava che in alcuni stadi d’Italia anche i bambini seguivano questa incivile usanza.
Ma poi siamo sicuri che abbia voluto indicare il silenzio? E se invece fosse stato preso da un raptus di pulizie poco nobili delle vie respiratorie?
Bhe, in questo caso poverino il primo compagno che gli ha stretto la mano subito dopo il gol.