L’ex allenatore anche di Milan e Fiorentina Vincenzo Montella, ha parlato degli allenatori delle squadre italiane in un’intervista che è possibile leggere in versione integrale sulla Gazzetta dello Sport oggi in edicola e della quale vi proponiamo un breve estratto.
“Mancini è partito da zero e ha proposto un calcio propositivo creando un gruppo unito: è difficile farlo nei club, figuriamoci in nazionale.
Allegri è sempre stato un allenatore propositivo, già da Cagliari. Lo stimo tanto perché negli anni ha aggiunto praticità e così ha vinto. E’ estremamente intelligente e sa valorizzare le qualità del gruppo.
Anche Simone Inzaghi è pratico e sa dare una spinta emotiva in più. Ha una squadra altamente competitiva.
Mourinho riesce a compattare la squadra in maniera eccezionale, come nessuno riesce a togliere la responsabilità dai giocatori e farli rendere al meglio. A Roma mi incuriosisce vederlo anche per questo: l’alchimia sarà decisiva, può
fare grandissime cose.
Spalletti, tra gli allenatori che ho avuto da giocatore, è stato sicuramente il più bravo. Scommetto su di lui perché ha giocatori che potranno esprimere la sua idea di calcio.
Sarri per trasferire i suoi concetti è quello che forse avrà bisogno di più tempo. Alla Juve aveva un po’ mutato il suo modo di essere, ora immagino vorrà tornare alle origini. Lo apprezzo moltissimo.
Pioli e il Milan l’anno scorso sono stati grandiosi. Maldini da dirigente ha dimostrato di conoscere il calcio e i
calciatori giovani. Il prossimo anno dovranno confermarsi: Ibra è intramontabile e Giroud aggiunge fisicità ed esperienza internazionale.
L’Atalanta di Gasperini è la solita mina vagante. E’ capace di tutto, anche di vincere lo scudetto.
Sono contento per i giovani tecnici italiani, da Dionisi a Zanetti. Hanno meritato una chance in A, anche se il grande salto poi è un’incognita. Come Italiano ha meritato Firenze: mi piace il suo modo di allenare”.