Vincenzo Montella, ex mister dei rossoneri, ha rilasciato un’intervista a “La Gazzetta dello Sport”. Questi alcuni passaggi:
“Io sono stato calciatore. A volte si cercano alibi per motivare le proprie scarse prestazioni. Ai miei tempi, invece, vivevo l’esonero di un tecnico sempre come una sconfitta e quindi pensavo di dover fare qualcosa in più.
Ovvio che dopo l’esonero ci sia rimasto male. Era iniziato un progetto ed è stato interrotto in maniera poco giusta. Dove c’è un cambio di società e una rivoluzione di calciatori – noi avevamo più di 10 nuovi e di tante nazionalità – di cui solo uno con una storia da Champions (Bonucci, ndr). La società non ha avuto pazienza. Credo invece che avrei meritato un po’ di tempo in più.
I rapporti con Gattuso sono buoni. Avrei preso anche io quella opportunità. Prima del mio esonero mi diceva sempre: ‘Non dire che è una squadra forte perché non è così’. In effetti si erano create delle aspettative troppo alte, anche se la rosa non è sopravvalutata. È giovane, può crescere. L’obiettivo era la Champions e io ho cavalcato le aspettative. Certo, vederla fuori dalle Coppe è clamoroso. Non ne avevo mai avuto la sensazione, Penso che anche per l’Uefa sia stata una scelta dolorosa, perciò avranno avuto le loro motivazioni”.