Davide Guzzardi, partecipante al Corso di Giornalismo organizzato da 100×100 Napoli, ha analizzato il momento degli azzurri.
Napoli terzo in classifica, con il miglior attacco della Serie A e con tre partite vinte su tre. Questo è il bollettino azzurro dalla ripresa delle operazioni, dopo la sosta natalizia e, considerando che dietro la corsa è frenetica, si può dire che sia niente male. Ma in ogni caso non basta a descrivere il momento del Napoli in questa prima metà di gennaio, perché se è vero che quelli elencati sopra sono dati di fatto, i segnali lanciati nelle prestazioni delle ultime partite danno suggestioni differenti. Gli azzurri sono apparsi meno tonici, soprattutto nelle ultime due uscite contro Spezia in Coppa Italia e Pescara in campionato, spesso in ritardo sulle seconde palle e disattenti in più di un momento. Certo, le cause possono essere diverse, può essere stanchezza dovuta alla preparazione cui Sarri sta sottoponendo i suoi per essere al massimo della condizione nel momento critico della stagione (febbraio-marzo, con annessi ottavi di Champions contro il Real Madrid). Come può darsi che, contro squadre che tendono a rincorrere l’avversario a tutto campo con un pressing asfissiante, sia più difficile realizzare il gioco frizzante ed euforico che aveva caratterizzato le partite prima della sosta. Possibilità, peraltro, avvalorata dal calo fisico che le due avversarie del Napoli hanno avuto nel secondo tempo, che ha permesso agli azzurri di mettere a segno degli uno-due devastanti, soprattutto in avvio (55’-57’ contro lo Spezia; 47’-49 contro il Pescara).
Questo può essere considerato un campanello d’allarme considerando che anche contro la Sampdoria il Napoli ha trovato diverse difficoltà passando in svantaggio e riuscendo a ribaltare la partita solo dopo l’espulsione di Silvestre. Chiudiamo la disanima con un dato, come per chiudere simbolicamente il cerchio così come l’abbiamo aperto: il Napoli subisce gol da cinque partite consecutive, gol nati da banali disattenzioni difensive. Trend che non si è interrotto nemmeno contro avversari con cui, sulla carta, non sarebbe stato scandaloso chiudere con la porta imbattuta, anche con l’assenza di Koulibaly e Ghoulam. Forse è esagerato definire quella del Napoli, “emergenza difensiva”, sta di fatto che gli azzurri vantano la sesta difesa del campionato e che ogni volta che è venuto a mancare un tassello fondamentale (da Albiol, fino ai partenti in Coppa d’Africa), l’assenza si è fatta sentire a livello di prestazione collettiva del reparto.
Di qui, è facile pensare al mercato, visto che siamo nel pieno della finestra invernale. Il Napoli ha avuto come priorità l’acquisto di Pavoletti, dati i tanti problemi che ha trovato Gabbiadini in questa prima parte di stagione (otre gol nelle ultime tre partite per Manolo, oltre il danno la beffa). Ma dopo l’analisi appena fatta sorge la domanda: sapendo che sarebbero venuti a mancare un difensore centrale ed un terzino, non sarebbe stato altrettanto importante puntellare quel reparto? Per ora, nomi in quel senso non se ne sentono e Strinic, Hysaj e Maggio sono costretti a fare in tre il lavoro di quattro elementi. Intanto il Napoli si unisce a Juventus ed Inter nella “caccia al giovane talento italiano, con Gagliardini in nerazzurro, Orsolini in bianconero e Ciciretti su cui si è aperta anche la finestra Genoa, il Napoli ha puntato su Zerbin. Si lavora poi in uscita, con El Kaddouri e, come detto, Gabbiadini sul piede di partenza. Proprio da queste cessioni il Napoli avrà a questo punto cassa e, quindi, possibilità di cercare sul mercato quantomeno un terzino visto che, con l’exploit di Tonelli, pare si sia rimediato all’assenza di Koulibaly (come quella di qualunque altro centrale durante la stagione), attendendo sempre che Maksimovic entri in condizione e negli schemi di Sarri.
L’assenza di Ghoulam invece ha scoperto il fianco del Napoli nelle tre partite giocate a gennaio, mostrando l’importanza di avere una maggiore copertura in quel ruolo. A questo punto, sull’onda del ritorno di Maradona a Napoli che in questi giorni ha aperto nuove porte all’immaginazione dei tifosi, chiudiamo con una suggestione: Ricardo Rodriguez, terzino sinistro di 24 anni, di proprietà del Wolfsburg. Giocatore svizzero dell’anno nel 2014 e vincitore di Coppa e Supercoppa di Germania con la stessa squadra che ha mostrato più volte interesse per Gabbiadini. Perché non fare uno scambio tra un attaccante in partenza ed un difensore necessario?