Il piano di risanamento presentato dalla società rossonera non convicerebbe l’organismo internazionale.
E’ in programma nella giornata di oggi la riunione del Club Financial Control Body (CFCB) della Uefa, che dovrà pronunciarsi sulla richiesta di voluntary agreement per derogare dai vincoli del Fair Play Finanziario presentata dal Milan. Secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, l’organismo di controllo della Uefa sarebbe intenzionato a non accogliere la richiesta presentata dalla dirigenza rossonera.
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Il quotidiano sportivo del gruppo Rcs parla di «mazzata» per l’immagine del Milan e della nuova proprietà cinese e sottolinea come il no alla richiesta di voluntary agreement presuppone che il Milan sarà sottoposto a delle sanzioni, in vista di un’eventuale partecipazione alle coppe europee: la quantificazione delle stesse verrà decisa in primavera. Sempre secondo quanto riferito dalla Gazzetta la Uefa non avrebbe dato credito al piano di sviluppo e risanamento presentato dal management rossonero e all’affidabilità e consistenza patrimoniale della proprietà cinese.
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Il regolamento Uefa prevede infatti che poter derogare dalla regola generale sottoscrivendo il voluntary agreement un club deve: presentare un piano a lungo termine, costituito da un piano finanziario “basato su ipotesi ragionevoli e prudenti” che preveda il raggiungimento del pareggio di bilancio in quattro esercizi; dimostrare di avere le risorse finanziare a finanziarsi fino al termine del periodo coperto dall’accordo volontario;
presentare un impegno irrevocabile da parte dell’azionista o di una parte correlata a coprire le perdite relative agli esercizi precedenti a quello in cui sarà raggiunto il pareggio di bilancio.
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Questo impegno irrevocabile – dice il regolamento – dovrà essere sancito per mezzo di un accordo giuridicamente vincolante tra il club e l’azionista (o la parte correlata).
Il nuovo business plan del Milan, sottolinea ancora la Gazzetta, prevedeva scenari prudenti e differenti ipotesi di ricavi, ma evidentemente le informazioni fornite non sono bastate, perché ha pesato in maniera negativa il contesto di incertezza che avvolge l’intera operazione rossonera firmata da Yonghong Li.
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Fonte: calcioefinanza