Serie A

Milan, Leonardo: “Fiducia a Gattuso. Ibra? Presto per parlare di mercato”

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Il dirigente del Milan, Leonardo, presente al Golden Foot di Montecarlo, ha parlato ai giornalisti presenti:

 

Ci sono giocatori di questo Milan pronti a diventare leggende?
“L’idea è quella. Questo è un momento meno vittorioso della storia del Milan ma in 120 anni di storia il Milan è stato più su che giù, quindi la tendenza è che torni in alto”.

Questo Milan a due punte può essere più vincente?
“Durante la stagione in una squadra in costruzione credo che possa succedere di tutto. Va capito il momento, la condizione dei giocatori e Gattuso fa le sue scelte. Non penso sia una cosa già stabilita, sono momenti e in ogni momento si cerca la medicina giusta per vincere le partite”.

Siete corti davanti?
“Avevamo le idee chiare sin dall’inizio. È una squadra che può offrire molte varianti. Non siamo corti, abbiamo giocatori che possono fare la punta come Castillejo e Borini. È vero, siamo partiti con l’idea di gioco del 4-3-3 ma col tempo è normale che si considerino le varianti”.

Ibrahimovic non farà i playoff con i Galaxy. Verrà al Milan?
“Io penso che parlare adesso di mercato sia un po’ fuori. Pensiamo alla crescita della squadra e sinceramente abbiamo visto una reazione importante dopo due sconfitte, cosa molto importante. Siamo quinti in classifica con una partita in meno a tre punti dalla zona Champions che rimane il nostro obiettivo anche se sappiamo che non sarà facile. Non dimentichiamoci da dove siamo partiti: al 20 luglio eravamo squalificati in Europa League, avevamo tanti giocatori che volevano andar via. Una squadra sicuramente da rianimare e lo è ancora. E poi negli ultimi anni il Milan ha faticato, arrivava 6°-7°-8° e non possiamo pensare che da un giorno all’altro diventi una squadra da scudetto. Mi sembra che ci siano aspettative esagerate, noi siamo tranquilli perché abbiamo tracciato una linea e ci siamo abbastanza dentro”.

Qual è l’obiettivo reale di questo Milan?
“È normale che il Milan sogni la Champions League. Penso che con la rosa che abbiamo sia una cosa fattibile e infatti siamo lì, a tre punti. Siamo consapevoli che non sarà facile raggiungere l’obiettivo”.

Che vittoria è stata contro la Sampdoria?
“Una vittoria non solo per i tre punti ma per come è arrivata è stata importante. Siamo passati in vantaggio, ci hanno rimontato e abbiamo reagito, ribaltato le sorti della gara e l’abbiamo controllata”.

Lei ha detto che al Milan ci vuole tempo. Questo tempo Gattuso ce l’avrà?
“Voi sapete che io e Paolo parliamo poco. Ma non possiamo stare a smentire voci su Gattuso ogni volta. Oggi Gattuso è l’allenatore del Milan e ciò che vogliamo è che lui rimanga, che vinca le partite, che la squadra migliori. Non possiamo stare sempre su questa storia. Gattuso è stato messo in discussione dall’esterno, per due volte ed è una cosa che mi sembra fuori luogo. Noi come modo di essere non staremo a smentire ogni volta queste cose che lasciano il tempo che trovano. Fra noi tre: io, Paolo e Gattuso, anche per la storia che abbiamo insieme a per la complicità che abbiamo posso dire che sarà sempre tutto chiaro tra di noi”.

Un voto alla squadra?
“Dare un numero diventa complicato, ricordiamo però dove siamo: la terza squadra che ha fatto più gol, a tre punti dalla zona Champions e siamo secondi in Europa League”.

La partita contro il Genoa?
“Siamo sempre lì con questa classifica che guardavi e facevi i calcoli con una partita in meno. Una situazione che non ci piaceva molto. Adesso almeno potremo vedere una classifica reale”.

Come sta andando questa avventura nella stanza dei bottoni rossonera?
“Mi sento bene. Divido sempre in due gruppi: i giocatori da una parte, i dirigenti dall’altra. Ho 50 anni, penso di avere vissuto cose che mi hanno dato serenità. È il lavoro che mi piace, mi trovo molto bene”.

Sarebbe pronto a tornare sulla panchina?
“Altre voci che devo smentire. Ho scelto la mia strada e sono molto felice di quello che sto facendo”.

Paquetá è stato un investimento importante
“È un ragazzo di 21 anni, una grande promessa, ha cominciato a giocare in Nazionale e ha accumulato una certa esperienza in una squadra che è seconda nel campionato brasiliano. Sappiamo che arriverà in una squadra in costruzione, per cui avrà bisogno di tempo, ma sicuramente è un ragazzo che ha delle qualità abbastanza promettenti”.

Come giudica Higuain?
“Ha due gol in meno di un giocatore straordinario come Cristiano Ronaldo che gioca in una squadra che vince da 7 anni. Quindi ha 5 gol con una partita in meno e questo evidenzia il suo indiscutibile valore. Per noi è un punto di riferimento importantissimo”.

E Donnarumma?
“Non è più una promessa ma una grande realtà, essendo il portiere della Nazionale italiana. Come tanti giocatori del Milan ha vissuto alti e bassi, riflessi di una situazione non semplice anche a livello societario. Le sue potenzialità si vedono in tanti momenti, deve cercare la costanza ma ha tanto tempo davanti a sè”.

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