Il nuovo allenatore del Milan, Marco Giampaolo, ha rilasciato le sue prime dichiarazioni da tecnico rossonero al canale tematico Milan TV.
“Il Milan è il Club più titolato in Europa e uno dei più importanti. Per me è una grandissima opportunità, sono felice e motivato. Il percorso è stato lungo, sarà ancora lungo perché non c’è mai fine, non si finisce mai di costruire idee, progetti e cose: non vedo l’ora di ricominciare.
“Sono stato colpito dalla serietà, dalla competenza e dalla passione di Maldini e Boban, due che trasmettono il significato di Milan, di cosa significa giocare nel Milan, allenarlo o far parte di questo Club. Sono persone di livello e di spessore. Poi, una delle cose che gli ho detto è che ci conosceremo lavorando insieme perché adesso, magari, possiamo raccontarci di tutto ma le esperienze maturate giorno dopo giorno sul campo di lavoro poi affinano le interazioni tra gli uomini; la loro storia, però, racconta molto, così come la loro passione che è stata contagiosa.
All’inizio ci perdevo spesso contro il Milan, ultimamente abbiamo ottenuto qualche vittoria, probabilmente perché allenavo squadre più competitive. Giocare a San Siro è sempre un’emozione particolare; da avversario per me ha significato questo e non a caso è la Scala del calcio, lo considero lo stadio più affascinante d’Italia se rimaniamo nell’ambito nazionale.
Campionato? Col ritorno di Sarri e di Conte e comunque con tanti bravi allenatori in Serie A, credo che sarà un campionato ancor più competitivo rispetto allo scorso. C’è stata un’inversione di tendenza, un cambio di mentalità da parte di tante squadre. Anche le piccole hanno l’ambizione di andarsela a giocare a San Siro tanto per stare in tema e quindi le differenze, alcune volte, sono sottili; gli equilibri sono spostati da piccole cose, alcuni particolari che possono fare la differenza. Lo ritengo un campionato impegnativo”.
La storia del Milan racconta di un club e di una squadra che ha sempre ricercato la bellezza, l’estetica oltre che il risultato. O meglio, raggiungere il risultato attraverso la bellezza del gioco perché il Milan ha cultura di gioco. Il club rossonero ha vinto titoli proponendo calcio, adesso non ho la presunzione di paragonarmi a quel Milan ma quello deve essere l’obiettivo. La mission, la visione deve essere quella di giocare un calcio appetibile e affascinante e poi, attraverso quel calcio, arrivare a vincere le partite. In quanto a cultura, penso di essere in un club dove c’è conoscenza di cosa significhi giocare a calcio, perché è stato abituato in questo modo”.