Walter Mazzarri è intervenuto ai microfoni di Dazn dopo il pareggio con il Monza al Maradona: “Si capisce, è un momento particolare, non siamo lucidi”.
Napoli a corto di gol, solo 28: “Parliamo della partita e non dell’annata che in parte non c’ero. Oggi abbiamo creato 6 palle gol davanti al portiere e non è entrata. Cominciamo a fare vedere l’immagine su Kvara: è un continuo provocare da parte degli avversari, l’hanno trattenuto e non sono neanche stati ammoniti. Fate vedere le immagini dove Osimhen e Kvara vengono martoriati 20’ a Roma. Fate vedere queste cose, perché poi i punti si perde al di là dei nostri demeriti”.
Le imprecisioni sotto porta: “Si capisce, è un momento particolare, non siamo lucidi. Anguissa, uno giocatore stratosferico che davanti al portiere l’ha preso in pieno da quatto metri, Kvara e Gaetano uguali, è un momento così. Bisogna vedere quante occasioni abbiamo creato e quanto possesso palla abbiamo fatto. Dato che mi hanno espulso fate vedere anche vedere i motivi dove mi sono arrabbiato in una partita dominata. Se gli si permette di fare tutto, non restano in 10 e alla fine si paga”.
Kvara in una posizione nuova? “Lo abbiamo provato in allenamento perché allargando le mezzali Kvara dietro a Raspadori doveva farci creare tanto. Mi sembra che è venuta molto bene, purtroppo ha avuto l’occasione del gol e non l’abbiamo fatto. E’ martoriato e raddoppiato e stiamo provando qualcosa di diverso. Sembrava il rugby”.
L’ingresso di Simeone solo nel finale, come mai? “Abbiamo finito con quattro attaccanti contro una squadra che giocava di contropiede e che non è l’ultima arrivata e si poteva anche rischiare di perdere. Non abbiamo preso contropiede, siamo migliorati, ci è mancato solo il gol. Per migliorare l’aspetto mentale serve fare solo gol, essere più concreti sotto porta”.
La classifica è preoccupante? “Non l’ho mai guardata. Il mio mestiere è migliorare i giocatori, farli giocare bene e portarli davanti al portiere tante volte come oggi. Li ho elogiati”.
Sull’espulsione di oggi: “Sono stato ingiustamente espulso, mi sono avvicinato per dire: ‘Ma lo vedete che questo ragazzo non lo fate più giocare, poi ci sta che il ragazzo reagisce”.