A poche ore dal derby tra Napoli e Salernitana Walter Sabatini, ds del club di Iervolino, parla di Spalletti in un’intervista al Mattino.
Queste le parti salienti dell’intervista di Sabatini, che è possibile leggere sul quotidiano in edicola.
“Napoli perse lo scudetto con 91 punti? Non è facile mettere da parte una delusione così grande, hanno ragione Zielinski e gli altri. Scomparsa Gianni Di Marzio? Quando vanno via i testimoni non si può non star male, lui era uno che ha avuto sempre qualcosa da raccontare.
Spalletti? Lui è il mio genio, che può esserlo fino in fondo solo con me. Capisco cosa sta arrivando dallo sguardo, maldestramente ho pronosticato Napoli campione d’Italia dopo le prime vittorie. Si deve ricompattare e serrare i ranghi, ritrovare tutti e allora può vincere tutto.
A Luciano devo uno dei pochi momenti gioiosi della mia carriera, quando lo ripresi alla Roma: il suo gioco, quegli 87 punti, sono indimenticabili. Non ho chiamato Spalletti, lo vedrò oggi e non è un nemico, non può esserlo. Auspico la sospensione del calcio fino a quando non si torna alla normalità, che senso ha arrivare alla partita con 6 in meno?
In che stato è il calcio italiano? Nonostante le cassandre, è ancora il paese delle meraviglie; mi riferisco anche al fatto che in Lega non c’è una governance che faccia star meglio tutti i club. Playoff e Playout? Sì, li vorrei, tiene tutto acceso fino alla fine.
La vittoria dell’Europeo è stata quella di un gruppo meraviglioso. Ai Mondiali ci andremo ma in ogni caso non avrebbe senso mettere nel tritacarne Gravina e Mancini. Plusvalenze fittizie? Mai fatte, il calcio italiano deve fare a meno di queste operazioni che drogano mercato e bilanci. De Laurentiis è un gestore del calcio eccezionale.
Insigne ha sbagliato ad andare al Toronto, è giovane, il capitano del Napoli e il 10 dell’Italia. Ma ormai è così: chi ha i soldi ne vuole di più. Non capisco e non l’ho mai capito.
Colantuono a rischio? Potrei mandarlo via dopo una sconfitta contro il Napoli? L’equità impone di giudicare un tecnico se ha la squadra, ma come si fa a valutarlo che tra infortuni e Covid non ha mai avuto una squadra non in emergenza?
Perché Maradona è stato pianto da tutto il mondo? Quando vanno via le grandi leggende è così, Diego ha scritto la storia del calcio. Ha vinto un Mondiale con l’Argentina da solo, ma l’impresa vera l’ha fatto col Napoli per me.
Quanti acquisti? Sei, sette. Questa è stata una vigilia di derby nefasta, chi attende i tamponi perde l’adrenalina. Come finirà oggi? Tra un mese li avrei visti male, oggi se Spalletti esagera e ci fa più di due gol gli tolgo il saluto.”