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Marotta il guru del calcio italiano da “quasi” plenipotenziario a rottamato della Juventus?

Marotta inter

Ormai è praticamente ufficiale, Beppe Marotta non è più l’Amministratore Delegato della Juventus

 

Sono tante le supposizioni che sono state fatte, ma non si conosce ancora il vero motivo del suo addio alla Juventus e non si hanno nemmeno certezze su quello che sarà il suo futuro.

Proviamo a ripercorrere la storia di Beppe Marotta, uno dei dirigenti migliori del calcio italiano.

Nato a Varese il 25 marzo del 1957, la sua carriera inizia prestissimo.

Marotta infatti nel 1976 all’età di 19 anni diventa subito responsabile del settore giovanile del Varese.

Successivamente diventò direttore generale al Como, al Ravenna e poi al Venezia, con il club veneto raggiunse la promozione in Serie A e la salvezza nella stagione successiva.

Il 6 maggio 2002 si insedia come direttore generale della Sampdoria.

Al termine della stagione 2002-2003, dopo aver riorganizzato la società blucerchiata, Marotta conquista la promozione in Serie A, ancora con Novellino che fu già suo allenatore a Venezia.

Dal febbraio del 2004 il dirigente ricopre, all’interno della Sampdoria, anche la carica di amministratore delegato.

Alla Sampdoria mette subito in mostra le sue grandi qualità di dirigente portando a Genova nel 2007 Antonio Cassano dal Real Madrid, giocatore che davano tutti per finito, invece in quegli anni alla Samp era completamente rinato.

Ancor più geniale l’intuizione di prendere Giampaolo Pazzini dalla Fiorentina e creare una coppia d’attacco fenomenale che portò la Sampdoria in Champions League.

Il 1º giugno 2010 approda alla Juventus come direttore generale.

Il successivo 27 ottobre entra nel consiglio di amministrazione del club e viene contestualmente nominato amministratore delegato.

Tra le sue prime operazioni in bianconero c’è l’acquisto di Andrea Barzagli, colonna difensiva della squadra per il successivo decennio.

Marotta è poi bravissimo a portare Pirlo e Vidal a Torino nel suo primo anno bianconero, Pirlo fu addirittura preso a parametro zero dopo che aveva rescisso con il Milan, quello per i rossoneri sarà forse uno dei rimpianti peggiori.

Nel suo primo anno alla Juventus è subito scudetto, poi l’anno successivo mette a segno forse il colpo più bello della sua carriera, quello di prendere Pogba a parametro zero dal Manchester United, centrocampista che poi nel 2016 verrà venduto per 105 milioni proprio al Manchester United, plusvalenza spaventosa.

Nel 2016 oltre ai 105 milioni incassati per Pogba ne farà spendere 90 alla Juve per l’acquisto di Gonzalo Higuain, giocatore che poi verrà venduto o quasi regalato 3 anni dopo al Milan per fare posto a Cristiano Ronaldo, comprato dal Real Madrid per 105 milioni di euro.

Non sono mancate specialmente durante questi anni alla Juventus, dichiarazioni velenose verso il Napoli, qualche anno fa definiva provinciale la squadra del Napoli per la troppa euforia manifestata dopo la vittoria contro i bianconeri, in fondo era solo una partita di campionato che valeva 3 punti come le altre.

La dichiarazione più clamorosa fu forse quella fatta nel 2013 dopo un pareggio in casa con il Genoa dove disse: “Per un arbitro come Guida di Torre Annunziata ci sono difficoltà a venire ad arbitrare la Juventus

Lo scorso anno durante il calciomercato invernale fu ospite a speciale calciomercato su Sky Sport e alla domanda sul Napoli che voleva Politano del Sassuolo rispose: “Il Sassuolo è una società sana che non ha bisogno di vendere i suoi giocatori migliori”

Non proprio correttissimo che un dirigente di una società si metta a commentare durante il calciomercato una trattativa che non lo riguarda.

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