Mario Rui non ha ancora la patente e la moglie o un compagno di squadra gli hanno fatto da autista. Da qualche settimana ha aperto un profilo ufficiale Instagram.
Mario Rui confessa di aver lasciato la Roma dopo un anno difficile condizionato dal grave infortunio e Giuntoli è stato bravo a individuare il momento giusto per portarlo in azzurro: “Dopo quello che ho passato ho capito che la cosa migliore era ricominciare altrove”.
Questo sono alcuni passaggi dell’intervista in esclusiva che è possibile leggere nella versione integrale su “Il Mattino” oggi in edicola.
“A me le nuove avventure non spaventano, io vengo da Sines il paese di Vasco da Gama il grande conquistatore dei mari. Anche per me è arrivato il momento di conquistare qualcosa di importante. Sono uno generoso, che è sempre disposto ad aiutare il compagno, perché ho sempre pensato che, se dai una mano a qualcuno in difficoltà, poi hai la speranza che pure lui possa darle a te quando toccherà a te chiedere aiuto”.
Sullo scudetto.
“Sono arrivato da poco e mi ha colpito questa convinzione che regna sovrana tra i miei compagni. Edèuna cosa coinvolgente., e se il gruppo ci crede, ci credo anche io. La storia degli ultimi anni dice Juve. Però se la bellezza conta, è il Napoli davanti a tutti. Il Milan ha fatto un grande mercato,ma sarà difficile in breve tempo riuscire ad assimilare i concettid el proprio allenatore. L’Inter ha un grande tecnico e buone individualità: Spalletti saprà come valorizzare quel gruppo”.
Sulla posizione in campo.
“A questi livelli è importante la concorrenza, non mi spaventa. Non serve un solo giocatore bravo in un ruolo. Le partite in questa stagione saranno tante e c’è spazio per tutti. Mostrerò la mia grinta, la mia determinazione, la mia grande voglia di riscatto. Vengo da un anno difficile e in questa stagione mi voglio riprendere tutto quello che non sono riuscito ad avere nello scorso campionato”.
Su Sarri.
“E’ uguale a Empoli. A Empoli ero solo un terzino che pensava a spingere e a fare cross. È arrivato lui emi ha detto che per crescere dovevo migliorare la fase difensiva. Il suo modo di lavorare è immutato, le parole che ripete ai giocatori sono le stesse di allora e so quello che mi aspetta. Sarri mi ha fatto lavorare sulla concentrazione. Mi ha spiegato che giocando con la testa, sarei riuscito a prendere la palla in un contrasto aereo posizionandomi meglio del mio avversario, partendo prima, facendo i movimenti giusti prima di lui”.
Sulla Nazionale portoghese dove ha fatto tutta la trafila nelle giovanili.
“Se trovo la continuità, posso trovare anche la nazionale, .ma quello che conta è che io ritrovi me stesso, che io ritrovi la fiducia per poter fare bene con il Napoli. Se faccio bene in questa grande squadra la chiamata della mia nazionale sarà un passo automatico”.
Gli obiettivi.
“Dobbiamo arrivare al preliminare in maniera forte e passare il turno. Se il Napoli fa il Napoli non ci sono avversari che possono fermarci anche se si gioca a Ferragosto . L’amichevole di questa sera con il Chievo è un test importante, contro un avversario di Serie A e che ci aiuterà a capire come sta la squadra dopo tutti questi giorni di lavoro in montagna. La Champions si avvicina e per quel giorno dovremo essere al top”.
Fonte Il Mattino