Pierpaolo Marino, ex dirigente fra le altre di Napoli e Roma, ha parlato ai microfoni di “Marte Sport Live”, storico programma di Radio Marte.
“L’assenza di Hamsik ha coinciso con la sconfitta? Il legame non è certo, quindi è inutile mettersi in questo ginepraio di ipotesi. Dopo le sconfitte gli assenti hanno sempre ragione. Punterei ancora su Marek, non ha fatto così male da centrale: ha bisogno di tempo per conoscere il nuovo ruolo. C’è stato un turnover imprevisto da parte di Ancelotti. Ci sono tante cose su cui ragionare, il tempo ci dirà qualcosa. Uno scotto al cambio d’allenatore bisognava pagarlo, Sarri aveva fatto troppo bene.
Insigne? Secondo me Ancelotti si è arrabbiato molto del primo tempo del Napoli e aveva colto un piccolo battibecco tra lui e Verdi in campo dopo un passaggio sbagliato. Ha provato a dare una scossa alla squadra con le due sostituzioni. Mertens? Non dovrebbe essere la riserva di Insigne, il belga è devastante vicino alla porta. Non si possono perdere i gol di Mertens.
Lavezzi-Ounas? Non sono simili, Ounas ha più il dribbling e può essere accostato ad Insigne. Lavezzi ha la gamba, aveva esplosività. Koulibaly? E’ normale che un elemento dalla stazza fisica così importante possa avere problemi, ma non è colpa sua. Al mercato del Napoli ho dato 5 e il motivo principale è stato proprio la gestione del portiere. Avrei preso Perin a febbraio scorso, quando era disponibile. L’avrei preso a prescindere dall’allenatore e il Napoli poteva muoversi in anticipo.
Il Bari? De Laurentiis ha sempre detto di vedere il calcio come un’impresa e c’è uno scopo di lucro. Non mi pare questa novità. Serve anche una strategia di passione, il tifoso è innamorato folle del Napoli e bisogna tener conto anche di questa situazione. E’ necessario un giusto equilibrio nella comunicazione all’esterno. Se mi chiamasse per il Bari, ci dovrei riflettere. Napoli mi dava stimoli e lasciai la Champions League. Era la città del mio cuore”.