Rampollo di una famiglia da sempre legata in maniera indissolubile al Real Madrid, Marcos Llorente è il più recente obiettivo di mercato del Napoli.
Nato a Madrid, il 30 gennaio 1995, è figlio di Paco, che durante la sua carriera ha militato sia nelle Merengues (con cui ha vinto tre campionati, due Coppe di Spagna e tre Supercoppe) che nell’Atletico Madrid, e soprattutto pronipote del leggendario Francisco Gento, storica ala sinistra dei blancos, che, insieme a campioni come Ferenc Puskas, Alfredo Di Stefano e Raymond Kopa, contribuì a rendere il Real la migliore squadra d’Europa: è l’unico calciatore nella storia, infatti, ad aver vinto per ben sei volte la Coppa dei Campioni. Suo nonno, inoltre, era Ramon Grosso, altra vecchia gloria del club madrileno.
Marcos approda nel 2008, a soli 13 anni, nelle giovanili del Real Madrid e nel 2014 entra a far parte, in pianta stabile, del Castilla, la squadra B delle Merengues. Nella sua seconda stagione, realizza il suo primo gol da professionista contro il CF Talavera (ne metterà a segno altri due, con 4 assist) e, nel frattempo, viene spesso aggregato alla prima squadra, con cui esordisce, il 17 ottobre 2015, nella gara vinta per 3-0 contro il Levante, prendendo il posto di Kovacic, sotto la guida tecnica di Rafa Benitez.
L’anno successivo, viene convocato per la finale di Supercoppa Europea, che il Real vince contro il Siviglia, rimanendo, tuttavia, in panchina per tutta la partita. Viene, dunque, girato in prestito all’Alaves, squadra rivelazione del campionato che, da neopromossa, chiude al nono posto in classifica, togliendosi anche la soddisfazione di battere il Barcellona al Camp Nou. I baschi, inoltre, si qualificano per la finale di Copa del Rey, eliminando il Celta Vigo in semifinale: nell’atto conclusivo, però, saranno sconfitti per 3-1 dallo stesso Barcellona. Llorente colleziona 38 presenze (32 in Liga e 6 in Coppa), condite da 3 assist.
Viene, dunque, richiamato alla base, dove Zidane lo utilizza come riserva del brasiliano Casemiro. La stagione inizia con la vittoria della Supercoppa UEFA, contro il Manchester United: anche in questo caso, il ragazzo non scende in campo, non essendo stato convocato. Colleziona 13 presenze in campionato, 6 in Copa del Rey e una in Champions League, dove fa il suo esordio nell’ultima gara del girone, contro il Borussia Dortmund. Il Real vince, oltre alla Supercoppa UEFA, la Supercoppa di Spagna, contro il Barcellona, il Mondiale per Club e la terza Champions League consecutiva, la quarta in cinque anni.
Nella stagione in corso, ha trovato, finora, pochissimo spazio, scendendo in campo solo due volte. Llorente è un mediano, bravissimo in fase di interdizione, capace di fare filtro davanti alla difesa, ma anche di garantire geometria e ordine. È stato spesso paragonato a Xabi Alonso, da egli stesso definito la sua fonte di ispirazione. Lo stesso Gento, in un’intervista al quotidiano spagnolo Marca, ha speso parole d’elogio per il pronipote affermando che “ha tutte le potenzialità per diventare un grande calciatore”.
È divenuto famoso anche per la sua particolare dieta, basata su prodotti biologici, pesce, carne, pollo, riso, alcune verdure e latte non pastorizzato. Questa dieta, definita ‘del Paleolitico’, gli è stata trasmessa dal padre, che proprio a causa di essa veniva soprannominato “la lattuga”, e a suo modo di vedere lo aiuta ad esprimersi al meglio in campo, evitando infortuni muscolari.
Ancelotti ha potuto ammirarlo e conoscerlo durante la sua avventura al Real Madrid, ed essendone rimasto colpito, lo ha indicato come uno dei possibili rinforzi per il suo Napoli.