Claudio Marchisio, ex centrocampista della Juventus, ha rilasciato un’intervista a Tuttosport:
“De Rossi? Lo ammiro tanto, restare per tanto tempo nello stesso posto non è semplice, succedono tante cose belle ma anche altre meno positive. Ai tempi di Conte, con Chiellini e Buffon in Nazionale lo pressavamo parecchio, volevamo convincerlo a venire da noi. Ma non è servito granché. Non ve l’aspettavate? Beh, a noi giocatori spesso tocca questo lavoro quando c’è di mezzo il calciomercato, anche se sono più numerose le volte che non ha funzionato. Al primo anno con Antonio in panchina, chiesi a Giuseppe Rossi di venire alla Juve. Il Villareal però giocava la Champions, noi no. Due anni dopo ci abbiamo riso su…”
“Dybala? Lo sento spesso, siamo molto amici ed è consapevole del suo periodo negativo, sono stagioni che nella carriera di un campione ci possono stare. Ha tanta voglia di rivincita, ora mi auguro che si trovi il modo di farlo coesistere con Ronaldo perché ha un talento pazzesco. Lui con Icardi? Mauro è uno alla Trezeguet, ha tanto bisogno che i compagni giochino per lui, anche se ovviamente resta un giocatore strepitoso. E, in coppia con Dybala, sarebbe perfetto. Anche anagraficamente parlando.”
“Pogba? Mi ha impressionato un sacco De Jong, mi sarebbe piaciuto vederlo in bianconero ma ormai ha fatto le sue scelte per il futuro. E allora, guardando questa Juve, dico che ciò che manca è un centrocampista che dia una spinta in più in fase offensiva e Pogba mi sembra perfetto. Non ho mai capito la sua scelta di tornare a Manchester, dove era già stato. Per crescere, gli sarebbe convenuto trasferirisi in Spagna.”
“Marchisio via dalla Juventus? A 21 anni avevo il contratto in scadenza e il Real Madrid di Capello bussò alla mia porta. Io ero in Serie B, però stavo realizzando il mio sogno di giocare con la maglia bianconera sulle spalle, spesso da titolare. Così, dissi di no al Real. Qualche anno dopo si è fatto avanti pure il Manchester United, ma lasciare la Juve non è mai semplice.”
“Il mio 11 ideale in bianconero? In porta dico Buffon, seguito da una difesa a quattro con Lichtsteiner, Barzagli, Chiellini e Alex Sandro. A centrocampo dico Marchisio, Pogba e Pirlo: Gigi e Andrea sono gli unici che schiererei sempre e senza ombra di dubbio. Sulla trequarti ci metterei uno tra Nedved e Vidal, mentre in attacco è difficile scegliere. Sono in 4 per 2 posti: Del Piero, Dybala, Tevez e Trezeguet.”
“Se dovessi dare un consiglio ai giovani, direi loro di guardare Chiellini. Ora fa i lanci con le tre dita del piede, prima aveva dei limiti sotto certi punti di vista. E’ l’esempio di come il lavoro alla fine paga, sempre. E’ migliorato tantissimo e ricordo ancora quando Capello lo metteva a palleggiare con i più tecnici della squadra, per costringerlo a mettersi al passo con loro. Tecnicamente, è il giocatore che nel corso della sua carriera ha fatto più progressi di chiunque altro al mondo.”
“Conte? Non dimenticherò mai il suo discorso alla prima giornata di campionato. A fine primo tempo vincevamo 1-0, eravamo sereni e tutto procedeva secondo i pieni. Eravamo lì a rinfrescarci e scherzare quando entrò Antonio nello spogliatoio, urlandoci in faccia uno a uno come avremmo potuto dare di più alla squadra. A quel punto capimmo che non avremmo mai dovuto mollare. Vederlo all’Inter non sarebbe strano, perché stiamo parlando di un professionista. Potrebbe avere un impatto micidiale, quando c’è da ristrutturare lui si trova sempre bene.”
“Se dovesse andar via Allegri mi piacerebbe molto Klopp, mi piace da morire il suo gioco e mi piace il suo modo di interpretare il calcio, farebbe molto bene al calcio italiano. Ma se rimanesse Allegri non ci vedrei niente di male, perché è un allenatore che vince sempre e mica è poco.”
“Lo scudetto più sofferto? Il settimo. Al 70′ di Inter-Juventus ero in panchina e mi veniva da piangere dicevo: ecco, questo è il momento in cui finisce il ciuclo, siamo in superiorità numerica e stiamo perdendo. Poi ha segnato Cuadrado e da lì ho iniziato a crederci”.