Luca Marchetti, giornalista Sky, è intervenuto a Radio Marte.
«Frasi offensive verso gli avversari sono sempre state dette. Oggi con tante telecamere in più, tante notizie che trapelano c’è maggiore attenzione. In alcuni casi c’è sicuramente una deriva che andrebbe controllata. In determinate situazioni, però, sotto pressione, può sempre capitare di dire cose che non direbbe apertamente in quel modo come ha fatto, per esempio Allegri. Poi è chiaro che in una competizione sportiva ci possa essere la “rosicata”. Ribadisco che nei 90’ si dicono e si fanno cose delle quali uno si può pentire. Chiaramente devono essere stigmatizzate perché i personaggi sono degli esempi. E’ raro trovare un calciatore che si abbassa lo stipendio pur di rimanere nella stessa squadra, soprattutto dopo che la squadra ha vinto. Non so se è il caso di Zelinski ma credo che sia difficile soprattutto nel pieno della maturità sportiva. Anche perché parliamo di professionisti che potrebbero avere l’opportunità di guadagnare di più, di fare un presunto salto nella loro carriera oppure battagliare con il club affinché gli venga riconosciuto il loro valore. Tutte dinamiche che rientrano nelle trattative per i rinnovi di contratto o per i cartellini.
Se Ndombele non sarà riscattato Samardzic o Hjulmand sono molto interessanti e che rientrano nei profili Napoli per età ed esperienza. Anche perché non credo che la società, nonostante lo scudetto, cambi la propria politica.
Secondo me Kim è più probabile che possa rimanere a Napoli. Osimhen è troppo lanciato nell’Olimpo dei grandi attaccanti europei. Kim, oltre il discorso della clausola, c’è il fatto che è appena arrivato e quindi potrebbe pensarci su prima di andare via. Ma tutto dipende da chi verrà a bussare e con quanti soldi. Per sostituire Zelinski io prenderei Szoboszlai che mi sembra più qualitativo anche se Koopmeiners è molto bravo. Poi prendere un giocatore dell’Atalanta non è mai semplice.
Voci di mercato riguardano anche Giuntoli e il suo è uno dei nomi che gravitano in orbita Juventus. Però io penso che ci sia un discorso di progettualità e appartenenza che nei dirigenti e negli allenatori pesa molto di più che nei giocatori. Quindi Giuntoli potrebbe rimanere a Napoli perché il progetto Napoli, che è anche un suo progetto, si fa fatica a lasciarlo».