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Maradona Jr: “Vorrei iniziare la carriera da allenatore. Il rapporto con mio padre è inesistente ma secondo me è l’unica persona scesa sulla terra che ha insegnato veramente cosa sia il calcio”

Innamorato di Napoli e del Napoli, Diego Armando Maradona jr ha rilasciato una lunga intervista in cui ha parlato del suo passato con il padre e dei suoi progetti e sogni futuri. Queste le sue parole: D’inverno il calcio a 11, in estate il beach soccer, quest’anno, invece, riabilitazione fisioterapica ogni giorno…
Proprio così. Le mie stagioni agonistiche sono scandite da queste due discipline, ma, tre mesi fa ho avuto un brutto infortunio e ho subito un intervento al crociato: dovrò stare lontano dal campo per altri tre mesi. Con i vari esercizi di riabilitazione, però, in settembre ricomincerò anche a correre. 

Per tornare a giocare o per allenare?
Il calcio è la mia vita, ma non so ancora in che veste tornerò. Quest’estate, a causa del periodo d’inattività forzata, ho preso il patentino da allenatore: lo volevo da tanto tempo, mi piace l’idea di allenare.

Ispirandosi a chi?
Sicuramente c’è qualche allenatore che ho stimato e stimo, fra tutti tengo particolarmente a ringraziare Hernan Crespo, l’allenatore della primavera del Parma.

E Diego Armando Maradona junior che uomo è?
Faccio sempre un po’ fatica a parlare di me. Sono certamente un ragazzo cui piace la vita normale, tranquilla; cerco di essere umile, perché credo l’umiltà sia alla base di tutto. 
Il mio più grande difetto, invece, è che sono troppo buono; il pregio è che so ascoltare: in questo mondo credo sia merce rara.

Torniamo al calcio e parliamo del suo Napoli…
Il mio Napoli… Proprio così, sono tifosissimo del Napoli, da sempre! Sono molto fiducioso per questo nuovo campionato, mi piace Benitez, ora però vediamo se ci saranno colpi importanti prima della chiusura del mercato. Secondo me, ne servirebbero tre. Partito Fernandez, ci vuole un difensore forte; si dice poi che forse partano anche Dzemaili e Gargano, credo quindi che ci vogliano due centrocampisti importanti ed un difensore.Tutti sappiamo che dipende dal superamento del turno prleiminare di Champions: se riusciremo ad entrare nella fase a gironi, il presidente farà uno sforzo importante in più, altrimenti magari arriverà un centrocampista solo. Se potessi scegliere, dietro vorrei Agger.

Che cosa pensa di Tavecchio nuovo presidente della Federcalcio?
Tavecchio è stato protagonista di un’uscita che non è piaciuta a nessuno e che addirittura ha messo in difficoltà anche i suoi sostenitori. Al di là di questo, c’è da dire che ho avuto la fortuna di conoscerlo e l’ho trovato disponibile e con molte idee.

E Conte ct le piace?
Essendo tifosissimo del Napoli, sono un po’ anti-Juve e quindi, un po’ combattuto. Scherzi a parte, a Conte avrei preferito Mancini, perché credo abbia un’esperienza internazionale consolidata. Penso abbia un profilo più adatto per fare il ct dell’Italia.

Per chi ha tifato ai mondiali? 
Tifo Argentina da quando sono nato, mia madre mi racconta spesso di quando a quattro anni stavo davanti al televisore affascinato da quella squadra durante i mondiali di Italia ’90. Sono al 50% argentino e al 50% italiano.

Com’è ora il rapporto con suo padre?
In una parola? Inesistente. Da anni porto il suo cognome ma con lui non ho nessun rapporto, accanto a me ho solo mia madre. Non posso dire di non volergli bene, sarebbe impossibile, ma di certo non ha la mia stima, la mia considerazione e il mio rispetto per quella che è ed è stata la sua vita privata. Ho un fratello con il quale condivido mia madre; da parte di mio padre invece ho tre sorelle e un fratello, ma purtroppo conosco solo una di loro. Mio padre, secondo me è l’unica persona scesa sulla terra che ha insegnato veramente cosa è il calcio, ma spero un giorno si renda conto di tutte le stupidaggini che fa: prima o poi le cose le devi affrontare. 

A proposito di famiglia l’anno prossimo si sposerà…
Si, ora siamo nella fase di preparazione. Lei è Nunzia, una ragazza napoletana che lavora da Kiko, la casa di cosmetici che fa capo al Gruppo Percassi, il presidente dell’Atalanta. Stiamo assieme da 8 mesi e stiamo bene, credo possa essere una buona mamma per i miei figli.

Ha un sogno nel cassetto?
Ho un armadio pieno di sogni!  Su tutti quello di essere felice, anzi sereno, perché la felicità è una cosa più complessa. Spero di riuscire ad affermarmi nel mondo del calcio, che mia madre trovi un compagno per la vita perché se lo merita, di risolvere la situazione con mio padre, di avere una famiglia e di avere un figlio a mia volta. Che padre sarei? Semplicemente il contrario di quello che mio padre è stato per me. Sarei presente, responsabile, disponibile, lo educherei nel migliore dei modi possibili, sbaglierò anch’io, lo so, ma cercherò di fare sempre del mio meglio, come mio nonno ha fatto con me.

Fonte: calciomercato.com

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