Diego Armando Maradona ha rilasciato un’intervista esclusiva ai microfoni di Piuenne, nel corso dello speciale “Ho visto Maradona”.
Ecco quanto evidenziato:
“Sono stati giorni intensi e bellissimi; la gente si ricorda di me, dello scudetto, a distanza di trent’anni. Questo mi fa tornare con la mente alle tante cose belle vissute. E non c’è nessuno che, per strada o in albergo, non mi parli ancora di quei momenti. Sembra che ogni anno che passa, l’affetto aumenti sempre di più. L’amore dei napoletani è incredibile; sanno perfettamente che quel Napoli scendeva in campo per vincere anche le partite più difficili. I primi anni non sono stati dei migliori, poi la squadra è diventata più forte e al San Paolo si respirava un’altra aria”
La risposta a Mughini: “Napoli non è solo calcio, anche quando ha vinto tutto. Quando avevamo una squadra forte, il napoletano si sentiva forte. Attraverso noi, l’Italia ha cominciato a rispettare i napoletani, ai quali prima dicevano “lavatevi”, “africani”.
Come sono arrivato a Napoli: “A Barcellona ho avuto problemi col Presidente che pretendeva delle cose che la squadra non poteva fare; ogni giorno veniva al campo e a me già questo non piaceva: ognuno deve stare al proprio posto. Mi tolsero il passaporto per non farmi uscire dalla Catalogna. E lì si ruppe il mio rapporto col Barcellona. Io preferisco correre dietro ad una palla. Da piccolo non prendevo soldi, nemmeno un pezzo di cioccolato. Se Macalli dice che penso solo ai soldi? Me ne frego”
Su Higuain: “Dice che è doloroso aver lasciato Napoli, ma adesso non serve a niente. Ha sbagliato con la società e la tifoseria. Se il suo addio fosse stato “pulito” non avremmo detto nulla. E’ normale che un giocatore che fa 36 gol sia corteggiato da molti. Però ci sono modi e modi per andare via. Voleva la squadra per vincere? Anche io ho fatto lo stesso. La gente voleva di più, me ne accorsi contro la Cremonese. Io, allora, dissi a Ferlaino di fare un Napoli più competitivo. Ed il Presidente capì che prendendo determinati calciatori, avremmo vinto lo scudetto; all’inizio non ne era convinto, ma fu un grande affare anche per lui”.
Sull’ingresso in società: “Con De Laurentiis ho parlato dei mercati orientali. Abbiamo visto che il Milan, ad esempio, è in mano ai cinesi. Il Presidente sta valutando, stiamo parlando con delle persone. Lo rivedrò a Madrid, quando giocheremo col Real. De Laurentiis è un grandissimo uomo d’affari. E se io riuscissi a portare a Napoli un cinese, forse sarebbe in grado di trarne benefici. Io, però, non voglio un ruolo in società, voglio un grande Napoli, non che si accontenti del terzo posto. I tifosi meritano di vincere lo Scudetto”
Cosa serve ancora al Napoli? “Sarri sta facendo quasi miracoli. A volte, gli mancavano calciatori a centrocampo, e lui se l’è cavata sempre molto bene. Quest’anno, si è infortunato Miik ed ha cambiato, capendo di poter giocare con Insigne e Mertens contemporaneamente. Insieme a loro, Allan, Jorginho e Zielinski (che mi piace moltissimo), Milik al 100% e qualche altro giocatore in panchina che possa dare una mano, sarebbe un Napoli da temere. E se andasse via De Laurentiis? Tutti vanno via, il Napoli resta”
Sul Real Madrid: “Ho la testa già a Madrid! Non si può dire che gli spagnoli passeranno il turno con facilità. E che non pensino che il Napoli abbia già perso, finirà che piangeranno negli spogliatoi. Sicuramente avranno il vantaggio del recupero di Bale e Benzema e di Ronaldo che starà meglio fisicamente. Se il Napoli avesse giocato oggi, avrebbe avuto maggiori possibilità. Io credo che il Napoli possa metterli in difficoltà ed arriverà a quella sfida molto meglio di come sta oggi, anche dal punto di vista fisico. Sarà una gara apertissima”.
Su Milan-Napoli: “Il Milan di una volta non c’è più; il Napoli è superiore come gioco e squadra. Gli azzurri sono ben messi in campo, anche grazie ai cambi che ha fatto Sarri. Per lo Scudetto? La Juve ha la rosa più ampia e resta la favorita anche se ha perso a Firenze”.
Sulla rivalità con Van Basten: “Sta facendo un grandissimo lavoro con Infantino, con la Fifa”
Sui rammarichi dell’anno scorso. Se si poteva fare di più sul mercato? “Quando sei campione d’inverno, a meno che non te lo chieda l’allenatore, il presidente non ti regala niente (ride, ndr). Credo, però, che abbia capito l’errore. Il Napoli ha bisogno di fuoriclasse? Non ci sono tanti calciatori che ti possano far vincere una partita da soli. E poi, non dimentichiamo che il Napoli non è lontano, dal punto di vista del gioco, da un Barcellona o da un A.Madrid”
Sullo scudetto perso nel 1988: “Mai la camorra si è intromessa o ha parlato con un calciatore. In campo siamo scesi noi e mai col pensiero che Ferlaino avesse potuto “vendere” lo scudetto. Mi pare fantascienza. Quella partita la perdemmo noi, sul campo, perchè loro avevano una marcia in più”.
Sul recupero del rapporto col figlio: “Quanto tempo ho perso! E’ come me, ha un cuore grande. E’ sposato con una ragazza fantastica, sta bene. Adesso, voglio che lavori con me a Dubai, per averlo vicino a me”
Un messaggio ai napoletani: “Io non tradisco, so l’amore che avete per me. Mettiamo tutta la forza che abbiamo per battere il Real, dai che ce la facciamo!”