Il Napoli, dopo un periodo di certo non brillante, può finalmente sorridere dopo l’ottima prestazione di Anfield, dove ha ottenuto un punto di fondamentale importanza.
Si è rivista, finalmente, una squadra coesa e solida, che dopo essere passata in vantaggio con il solito Mertens, ha concesso relativamente poco ad una squadra votata all’attacco e sempre pericolosa come il Liverpool. Il merito è in buona parte da attribuire alla premiata ditta Manolas-Koulibaly, una coppia che in estate faceva sognare i tifosi azzurri, ma che finora non era praticamente mai riuscita ad esprimersi al massimo delle proprie potenzialità.
Considerando l’assenza del senegalese a Dimaro, in quanto impegnato in Coppa d’Africa, i due avevano avuto poco tempo per conoscersi e affinare la loro intesa e, soprattutto nelle prime uscite di campionato, a pagare è stato l’intero reparto difensivo, come dimostrato dai 7 gol subiti nelle prime due partite, contro Fiorentina e Juventus.
Poi, gradualmente, il reparto si è compattato, limitando il numero di gol subiti, ma ancora non c’era la migliore alchimia tra i due: da un lato un Koulibaly apparso spesso distratto, orfano della sua storica guida Raul Albiol, dall’altro, un Manolas ancora poco abituato a fare coppia con il nuovo compagno di reparto.
Questi scricchiolii avevano già fatto nascere le prime perplessità sulla compatibilità dei due, di base molto simili tra loro: non eccelsi tecnicamente, entrambi molto aggressivi, poco propensi al temporeggiare e alla copertura degli spazi.
Come se non bastasse, ci si sono messi di mezzo anche i problemi fisici che hanno tormentato il greco, facendogli saltare alcune partite. Ma la gara di ieri sera, può rappresentare un nuovo inizio, per il Napoli e per i suoi due centrali. Con l’impostazione tattica scelta da Carlo Ancelotti, la difesa è sembrata più coperta, e Manolas e Koulibaly hanno giganteggiato, concedendo le briciole al fenomenale tridente del Liverpool.