Il Procuratore Capo della Repubblica del Tribunale di Nola ha rilasciato delle dichiarazioni a Radio Punto Zero.
“Sono stato a Castel Volturno e ho trovato un amico: Sarri è una persona straordinaria, entri in comunicazione con lui con immediatezza. Volevo ringraziarlo, ero all’Olimpico con la Lazio e a San Siro con l’Inter, ho visto queste due partite con soddisfazione e divertimento, è stato bello vedere il pubblico ostile ma anche ammirato per lo spettacolo del Napoli. Per questo ho voluto ringraziare il maestro. Sarri sta allenando un gruppo di ragazzi che non aveva mai avuto prima in carriera.
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Il tecnico mi ha spiegato che i risultati che sta raggiungendo vanno attribuiti al carattere straordinario dei suoi calciatori. Quando gli ho citato l’esempio di Higuain e del suo carattere mi ha detto che l’argentino è stato molto seguito, ha avuto bisogno di qualcuno che gli stesse molto vicino, era un’anima diversa dagli altri ma era facile da controllare perché unico e solo. Il gruppo azzurro ha un affiatamento, solidità, capacità di coesione assolutamente eccezionale rispetto a qualunque altra squadra. Sarri è troppo modesto, ha una capacità straordinaria di coinvolgimento caratteriale sui giocatori e sarebbe in grado di gestire altri campioni, come Higuain.
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Il Napoli, per continuare a crescere, deve rinforzarsi soprattutto in difesa. Ho chiesto a Sarri se le troppe reti subite fossero collegate all’addio di Higuain e, dunque, alla necessità di attaccare di più per essere pericolosi, lui mi ha risposto “sì, ma non solo”, spiegandomi che la grande novità è che quest’anno, giocando in modo più veloce palla a terra, con scambi stretti, ci sono stati più errori. Sarri ha raccolto critiche ad inizio stagione e nei mesi successivi. Pensateci: all’inizio del campionato la Juve era favorita, alle sue spalle per i giornalisti c’erano Inter e Roma. Il Napoli era più indietro ed invece oggi si chiede a Sarri di vincere: è un controsenso.
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Guardando la classifica attuale ci accorgiamo che, in realtà, il Napoli ha già vinto tanto se riesce ad arrivare al secondo posto, senza dimenticare gli ottavi di Champions. Essere tra i primi sedici d’Europa è un risultato straordinario. De Laurentiis? La cosa strana è il modo in cui si è accostato a questo mondo. E’ diventato presidente da estraneo del calcio ma negli anni ha costruito un giocattolo di successo. De Laurentiis è un imprenditore, fa il suo mestiere, non è il Moratti della situazione. Lui tiene i conti in ordine e dai suoi investimenti si aspetta un ritorno economico. Non sono molti i presidenti ad aver ottenuto i suoi stessi risultati. Il più grande insuccesso dell’imprenditore De Laurentiis è stata l’eliminazione con l’Athletic Bilbao ai preliminari di Champions nel 2014, per il resto ha ottenuto tanti risultati.
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Nel calcio ogni tanto bisogna rischiare: se arrivassimo terzi servirebbe una grande operazione di mercato per arricchire la squadra e poi, se il preliminare Champions dovesse andar male, si potrebbe ipotizzare qualche cessione eccellente. E’ preoccupante che ci possa essere un mondo scommesse nelle sedi dei campionati minori, laddove ci sono dilettanti o anche professionisti con stipendi decisamente bassi, dunque calciatori tentati nel falsare qualche risultato. Dovremmo regolamentare questo fenomeno troppo banalmente esposto a condizionamenti. La vicenda Juve è stata sottovalutata. Ricordo il grande Agnelli e il suo “mea culpa” quando si trovò in una situazione simile. Pensare che la FIAT scenda a patto e senta la necessità di stabilire contatti con frange controllate da organizzazioni mafiose calabresi – che sono sempre state presenti a Torino – è un aspetto da non sottovalutare, un segnale brutto non solo per il mondo del calcio ma anche per i rapporti ordinari di rispetto della legalità”.