Roberto Mancini, tecnico della Nazionale italiana, ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport. Ecco un’estratto delle sue dichiarazioni.
“Purtroppo da un po’ di tempo non diamo tanto spazio a quelli più giovani, magari andiamo a prendere giocatori dall’estero che non valgono quanto i nostri. Vorrei scegliessimo i più forti per migliorare la squadra e per insegnare ai giocatori giovani italiani. In questi anni non abbiamo avuto i campionissimi, quelli che magari da soli vincevano la partita, però abbiamo tanti talenti. Penso che nel nostro gioco, che ci ha fatto vincere dei mondiali, si possa inserire qualche novità.
Un riferimento? Bearzot, perché è stato l’allenatore che mi ha fatto debuttare in Nazionale. È poi quello che mi ha lasciato a casa. Perché ero uscito a New York una notte e lui si arrabbiò tantissimo. Io non gli chiesi scusa, stupidamente e quindi, come mi aveva convocato, poi mi ha lasciato fuori. Però io sono legato a quella Nazionale. Ero giovanissimo. E’ stata una delle Nazionali più forti che abbiamo avuto.
Chi prenderei in questa Nazionale? Per la sua natura tattica e tecnica, prenderei Totti. La completerebbe.
Serie A? Se ci sono due o tre squadre che lottano al vertice fino alla fine è chiaro che la qualità sale. E anche la pressione che c’è sui giocatori. Quando giochi sotto pressione maturi, non c’è niente da fare. Non sono le amichevoli che fanno i calciatori, sono le partite con la posta in gioco. Ogni partita è un miglioramento, ogni allenamento è un miglioramento. E se ti prepari perché devi assolutamente vincere, migliori di certo.
Noi siamo stati formati dall’avere per dieci anni in Italia i giocatori più forti del mondo. Non c’era campionato uguale a
quello italiano. Io ho avuto la fortuna di giocare con loro. L’Udinese aveva Zico e il Torino Junior. Anche le squadre che erano a metà classifica avevano stranieri fuoriclasse. E noi imparavamo da loro.
Cosa penso del calcio femminile? Che sono migliorate molto. Quando hanno iniziato c’era un gap che oggi si è molto ridotto. Prima si allenavano due o tre volte a settimana, ora possono farlo come principale impegno. E mi auguro sia sempre così. Negli altri stati da
una vita si allenano tutti i giorni. Hanno strutture uguali per uomini e donne. Infatti si vede. Però secondo me la squadra italiana ha un buon livello tattico, migliore delle straniere, e può riservarci delle belle sorprese.
Dobbiamo fare dei punti per migliorare ulteriormente il ranking. Abbiamo un anno, prima dell’Europeo, in cui dobbiamo cercare di migliorare molto. In questi dodici mesi possiamo poi trovare qualcuno che ancora non è venuto fuori. Capita spesso, prima di un Europeo o di un Mondiale. Sono contento per come i ragazzi si comportano, per quello che fanno. Sono contenti quando vengono in Nazionale, si divertono, e questo è molto importante.
Il mio programma è vincere gli Europei e vincere i Mondiali. Questo è il mio programma. Non so se le altre Nazionali sono d’accordo. Però il nostro pensiero comune è questo. Anche perché l’Italia non vince gli Europei dal ’68, è ora di farlo”.